Sono arrivati direttamente da Perugia ieri mattina quando la notizia già circolava in rete e rimbalzava da un sito all'altro. Fuori dal Tribunale di Latina decine di avvocati avevano la testa leggermente chinata, gli occhi incollati sugli smartphone e un attimo dopo dallo sguardo si capiva che era successo qualcosa.


E' stato un via vai nell'ufficio giudiziario di Latina, finito ancora una volta al centro di una bufera giudiziaria e dentro un altro scandalo. E' il secondo in otto anni dopo il caso Lollo e che lascia macerie. Prima sono piombati i finanzieri del Comando provinciale di Perugia con gli ufficiali che si sono occupati di tutti gli accertamenti. Sono saliti al primo piano nella stanza del gip per una perquisizione e dei sequestri. Subito dopo il titolare dell'inchiesta Gennaro Iannarone, pubblico ministero della Procura di Perugia, accompagnato dal Procuratore Capo di Perugia Raffaele Cantone che ha coordinato tutta l'indagine, sono andati dal presidente del Tribunale Caterina Chiaravalloti. Dopo un breve incontro di natura istituzionale per la delicatezza dell'indagine e perchè gli investigatori hanno eseguito dei controlli in Tribunale, sono andati via. Il segnale arrivato dagli inquirenti è importante.


Cantone è stato accompagnato all'uscita dal coordinatore dell'ufficio gip- gup Pierpaolo Bortone.
Nessun commento ovviamente e grande riserbo. La tensione ieri mattina in piazza Buozzi era altissima.
C'erano poche persone nelle aule penali rispetto al solito, molte udienze sono saltate per lo sciopero dei penalisti indetto dalla Camera Penale, l'unico argomento di cui si parlava era l'arresto del giudice Giorgia Castriota. Nell'aula C c'era ancora il ruolo dell'udienza del magistrato che risaliva a mercoledì. Nella stanza del gip gli investigatori della Guardia di Finanza di Perugia hanno eseguito una lunga perquisizione e sono rimasti per diverse ore nell'ufficio.