Hanno discusso i difensori di alcuni degli oltre 60 imputati ieri mattina in Tribunale a Latina nel corso del processo che si sta svolgendo davanti al giudice Pierpaolo Bortone, relativo alla corruzione con i certificati medici. L'inchiesta era stata condotta dai Carabinieri del Nas di Latina e aveva interessato mezza provincia.
Gli accertamenti erano stati a tappe e l'indagine alla fine si era svolta in diverse tranche: prima con l'emissione dei provvedimenti restrittivi e un processo che si è già concluso, a seguire con la denuncia a piede libero di altri indagati. Adesso una volta chiusa anche questa seconda parte dell'inchiesta, rischiano il rinvio a giudizio e quindi il processo. In aula è stato il turno di una parte del collegio difensivo che per i propri assistiti ha chiesto il non luogo a procedere nel tentativo di scardinare le accuse.
Le difese hanno iniziato già a discutere a seguito della richiesta di rinvio a giudizio, formulata nel corso della precedente udienza da parte della pubblica accusa, rappresentata dal pm Martina Taglione. Soltanto una imputata ha scelto una strada processuale diversa e cioè un rito alternativo.