Resta in carcere Francesco Verdone, 33 anni di Pontinia, arrestato venerdì pomeriggio per la rapina consumata nel negozio di abbigliamento Susi di viale XXI Aprile. Comparso ieri davanti al giudice per le indagini preliminari Giuseppe Cario per l'interrogatorio di convalida, l'indagato si è avvalso della facoltà di non rispondere, scelta che non gli ha risparmiato la conferma della misura cautelare adottata dopo la cattura.

L'arresto risale alle 16:30 circa di venerdì quando l'uomo si era allontanato arbitrariamente dall'ospedale Santa Maria Goretti, dov'era stato portato in stato confusionale poche ore prima. In condizioni di alterazione psicofisica aveva seminato il panico in casa, nella periferia di Pontinia, dov'era stato necessario l'intervento delle forze di polizia e soccorritori, appunto. Quando si era ripreso, dopo il ricovero, l'uomo era uscito dall'ospedale e aveva iniziato a girare in cerca di soldi: prima aveva consumato un caffè in un bar, poi si era infilato nel negozio Susi. Secondo quanto ricostruito dai poliziotti intervenuti per l'arresto, l'uomo era entrato senza destare sospetti e si era diretto alla cassa: c'erano alcuni clienti in attesa di pagare, ma nelle prime fasi dell'azione criminale non avevano compreso costa stava succedendo. L'autore della rapina avrebbe infilato la mano nel borsello simulando la presenza di un arma per puntarlo al fianco della commessa, costringendola a dargli i soldi, poco meno di trecento euro, poi ha compiuto qualche passo per allontanarsi dal bancone, prima di correre fuori su via Umberto I. Quando Francesco Verdone ha iniziato a scappare, i clienti hanno capito che era successo qualcosa e si sono lanciati al suo inseguimento insieme alle commesse. Alla vista dell'uomo in fuga inseguito da quelle persone che urlavano di fermarlo, due passanti lo hanno bloccato in attesa della Polizia intervenuta in una manciata di minuti per l'arresto. Ieri quindi il 33enne ha scelto la strategia del silenzio davanti al giudice che ha convalidato l'arresto e ravvisato le esigenze cautelari per confermare la custodia cautelare in carcere.