Dietro l'azione di chi sta colpendo in maniera sistematica i chioschi del tratto "B" del Lungomare di Latina si nasconde un vero e proprio piano criminale, il cui risultato è piuttosto chiaro: impedire agli operatori balneari di lavorare. Chi sia il regista di questa strategia distruttiva e per quale motivo sta colpendo con tanta ostinazione, dovranno scoprirlo gli investigatori della Squadra Mobile della Questura di Latina che da sabato sono sulle tracce dell'attentatore. Un'indagine che ruota attorno a tre incendi registrati nell'arco di pochi giorni, ai danni di altrettante strutture in fase di montaggio tra Capoportiere e Rio Martino, ossia le due completamente distrutte dalle fiamme e una terza risparmiata dalle gravi conseguenze di un altro rogo solo grazie all'intervento del gestore che si è accorto appena in tempo del fuoco.
L'intera vicenda si sta rivelando particolarmente inquietante per la facilità con cui l'autore degli attentati riesce a muoversi indisturbato sul lungomare, beffando gestori e forze di polizia, oltretutto muovendosi in orari teoricamente rischiosi per chi deve commettere un crimine del genere. Certo, gli incendi finora sono divampati tutti nel tratto meno "vissuto" del lungomare di Latina in questo periodo dell'anno, ancora più isolato del solito a causa del senso unico imposto dalle frane che rendono pericoloso il transito delle vetture sul lato della carreggiata più vicino al mare. Una folle lucidità che alimenta l'ipotesi di un piano criminale ideato appunto per destabilizzare tutti gli operatori balneari coinvolti.