Sono comparse ieri davanti al giudice del Tribunale di Latina, Mario La Rosa, Mirella D'Indio e Tatiana Rizzi a processo perchè considerate le presunte mandanti dell'incendio che nella notte tra il 5 e il 6 gennaio 2022 ha portato alla distruzione dello stabilimento "Duna 31.5" sul lungomare di Sabaudia. Nel corso dell' udienza, le imputate, difese dall'avvocato Guido Calisi hanno fornito la propria versione dei fatti negando sostanzialmente le accuse mosse nei loro confronti. La stessa posizione rispetto a quanto sostenuto davanti al gip alcuni mesi fa. L'udienza è stata rinviata al prossimo 22 giugno per la discussione. E' stata inoltre accolta la richiesta presentata dall'avvocato Calisi circa la revoca della misura dei domiciliari per Tatiana Rizzi. Nei suoi confronti è stato disposto l'obbligo di firma. Una misura appunto alternativa ai domiciliari ottenuta già nei mesi scorsi dal legale per Mirella D'Indio. In aula per la parte civile, l'avvocato Sara Carella.
L'incendio del Duna divampò nella notte tra il 5 e il 6 gennaio dello scorso anno. Sul posto erano intervenute in pochi minuti le squadre dei Vigili del Fuoco per le operazioni di spegnimento che erano andate avanti fino alle prime ore del mattino. Ma l'incendio divampò in maniera così violenta che non rimase in piedi nulla. Ad andare a fuoco un basamento di circa 200 metri quadri e due strutture al di sopra di circa 40 metri quadri ognuna praticamente l'intera attività. La notizia si diffuse subito nella città delle dune dove purtroppo in passato altri incendi avevano distrutto del tutto o quasi attività sul lungomare.