Anche la Corte di Cassazione non ha ravvisato censure nello svolgimento dei due gradi di giudizio che hanno portato alla condanna a nove anni di carcere a carico di Giovanni Trupo, l'unico imputato per la morte di Hadj Zaitouni, avvenuta nella notte tra il 28 e il 29 luglio del 2018 lungo via Nettunense, a Campo di Carne. La sentenza quindi, per l'omicidio del 43enne di origini marocchine, è divenuta definitva.
Trupo, guardia giurata di Aprilia, è stato riconosciuto colpevole di omicidio preterintenzionale. Quando ha colpito la vittima la volto, non lo ha fatto per uccidere, ma l'effetto, andato oltre le sue intenzioni, è stato quello.
Il processo
Difeso dagli avvocati Siviero e Pisani, l'imputato era stato giudicato con un rito del tutto simile a quello abbreviato (sebbene in Corte di Assise) davanti al giudice Soana. Il Pm in primo grado aveva chiesto una condanna a 12 anni (partiva da 18 ma il rito scelto prevede uno "sconto" di un terzo) che nella sentenza di condanna è stata ridotta a 9. Questi nove onni sono passati "indenni" anche al vaglio del giudice di secondo grado che ha confermato in toto l'impianto accusatorio proposto dalla Procura della Repubblica di Latina sulla base delle indagini dei Carabinieri di Aprilia e delle perizie mediche. Impianto invece contestato fortemente dalla difesa, che ha sempre sottolineato la compatibilità delle fratture al naso, con l'impatto della vettura contro il muro.
L'inseguimento e l'omicidio preterintenzionale
Hadj infatti, è morto sul marciapiede della via Nettunense dopo aver ricevuto un unico colpo al volto, al naso. E' crollato a terra svenuto, e in quei lunghi minuti è di fatto morto soffocato dal proprio sangue che si è riversato nei polmoni. Per la difesa però, la frattura doveva essere ricondotta all'impatto della vittima con il cruscotto della vettura che si era appena schiantata contro un muro.
Il 43enne infatti, poco prima, insieme a due amici, erano stato notati in una traversa di via Guardapasso da alcuni residenti che hanno sospettato l'appostamento in vista di un possibile furto in appartamento. In tre si sarebbero diretti verso quella Megane in sosta che ad un certo punto è partita fuggendo ad alta velocità. I tre residenti, tra cui il Trupo, si sono messi all'inseguimento restando per tutto il tempo in contatto con i carabinieri. Era un momento particolare ad aprilia in cui i furti e le irruzioni in casa erano molto frequenti. I tre inseguitori erano sulle tracce dell'auto che ha imboccato la via Nettunense e, giunta a Campo di Carne, forse per superare un veicolo più lento, ha sbandato e si è schiantata contro un muro. I due "amici" di Hadj sono fuggiti via sparendo nei campi col favore del buio. La vittima invece, che era sotto l'effetto di alcol, è uscita barcollando dall'abitacolo. A questo punto per l'accusa Trupo e un altro inseguitore - prosciolto dalle indagini - lo avrebbero raggiunto e il primo lo avrebbe colpito al volto. per la difesa invece, il filmato prodotto come provo a sostegno di tale ipotesi, non restituirebbe immagini chiare e certe di questo colpo. Inoltre proprio il barcollamento e il fatto che a differenza degli altri due la vittima non sia riuscita a fuggire via, avrebbe potuto essere legato all'incidente e al suo impatto contro il cruscotto (Zaitouni era sul sedile del passeggero). Anche in secondo grado però, l'imputato è stato riconosciuto colpevole. Ora dovrà scontare 9 anni di carcere.
Cronaca
Omicidio Hadj Zaitouni, condanna definitiva per Giovanni Trupo
Aprilia - Un unico pugno al volto, poi il decesso di Hadj Zaitouni sul marciapiede della via Nettunense La condanna a 9 anni di Giovanni Trupo per omicidio preterintenzionale