Sono visibilmente provati i gestori dei chioschi, tutti, del tratto "B" del Lungomare di Latina, dopo gli attentati incendiari che hanno interessato le prime tre strutture ricettive in fase di montaggio, due delle quali completamente distrutte dalle fiamme. Eppure la sequenza degli atti intimidatori non ha smorzato l'entusiasmo con cui hanno deciso di affrontare una nuova stagione balneare nonostante una serie di gravi problematiche. Gli imprenditori del lido sono pronti a risollevarsi, ma pretendono che la politica faccia la sua parte, che mantenga gli impegni assunti in questo periodo di transizione per l'amministrazione comunale, anzi sia artefice di una rivoluzione che gli stessi operatori commerciali invocano da anni.
Dopo i gravi fatti di una settimana fa i gestori dei chioschi hanno creato un comitato spontaneo per rafforzare ulteriormente la coesione che li contraddistingue ormai da anni, per superare un momento tanto difficile con maggiore forza. Ma anche e soprattutto per rivendicare una serie di richieste che in passato la politica ha sempre sorvolato, inseguendo un'evoluzione sostenibile di quel tratto di costa. «Quello che è successo è grave, siamo spaventati - commentano gli operatori - Ma non ci pieghiamo, in questo momento siamo ancora più uniti. Nonostante le difficoltà iniziali avevamo deciso di aprire tutti e lo faremo nonostante gli incendi. Ma è giunta l'ora che la politica faccia la sua parte, sebbene comprendiamo che la nuova amministrazione debba avere il tempo di insediarsi».
Il comitato degli operatori balneari del tratto "B" chiede un sostegno per chi ha subito gli incendi, ma più in generale anche per rendere più fruibile, in maniera eco sostenibile, un tratto di costa letteralmente sottovalutato, tantomeno pubblicizzato agli occhi dei potenziali turisti. I gestori partono da una serie di punti fermi, in assenza dei quali la stagione stessa è a rischio: «Ci è stato dato il benestare per sostituire i chioschi bruciati con strutture provvisorie che non rispondono ai canoni fissati dal bando, ma ci consentono di assicurare servizi basilari ai bagnanti, salvando l'estate. Contiamo che il Comune acceleri le procedure per l'autorizzazione, perché ora sarebbe impossibile trovare nuovi chioschi, non ce ne sono. In realtà i problemi sono tanti in questo tratto di litorale, siamo ben consapevoli di quello che c'è da fare, ma è giunta l'ora che la politica faccia la sua parte, mantenendo gli impegni assunti ora che l'attenzione è catalizzata su di noi. A Latina manca persino la segnaletica che indichi la presenza di un lungomare come questo. Il nostro obiettivo è l'istituzione di un tavolo permanente, per creare un cerchio tra le istituzioni e gli operatori tutti della marina, affinché sia possibile superare i problemi del passato. A fronte di canoni e tasse che paghiamo, non abbiamo in cambio servizi. Anzi, ogni anno dobbiamo pagare in anticipo tutto prima di iniziare a lavorare». Quest'anno è stato persino chiesta loro un'integrazione dei canoni già versati per l'occupazione del suolo pubblico.
Sono necessari però interventi immediati per non compromettere la stagione. «Con il senso unico è impensabile di poter lavorare - sottolineano gli operatori - Ci aspettiamo che il Comune assicuri gli interventi promessi in questa fase per riaprire la strada. Per il futuro speriamo che vengano portati avanti progetti come la destagionalizzazione, attraverso un piano di rilancio eco sostenibile che potrebbe essere sviluppato anche attraverso fondi europei. Nella nostra visione futura del lungomare c'è anche la chiusura del traffico, con l'accesso ai soli mezzi elettrici, ma con la previsione di aree di sosta e navette frequenti. Ora non abbiamo neppure la pubblica illuminazione perché disturba la fauna, eppure dobbiamo alimentare i nostri chioschi con generatori a gasolio che rappresentano un costo esorbitante, ma soprattutto inquinano e non poco».
Con danni che oscillano tra i settanta e i centomila euro, i gestori si aspettano un aiuto concreto anche sul fronte economico, quanto meno con una dilazione di canoni e tariffe per i prossimi anni. Ma intanto si sono rimboccati le maniche per non abbandonare quel tratto di litorale, aiutandosi a vicenda anche con forme di mutua assistenza che rappresentano la prima netta vittoria contro chi ha deciso di metterli in ginocchio. Sul movente non si sbilanciano, confidano nelle indagini della Polizia, ma sperano soprattutto che vengano rafforzati i dispositivi di sicurezza anche una volta affievolito il caso mediato, magari con l'installazione di telecamere in grado di rilevare le targhe delle auto, come sta succedendo in altre zone della città.