Ermanno D'Arienzo resta in carcere. I giudici del Tribunale del Riesame di Roma hanno rigettato il ricorso presentato dalla difesa del 65enne, confermando l'ordinanza di custodia cautelare emessa lo scorso dicembre dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina nell'ambito dell'inchiesta sull'omicidio di Fabrizio Moretto, il cinquantenne giustiziato con un colpo di pistola a pochi giorni dal Natale di tre anni fa, quando era il principale sospettato della morte di Erik D'Arienzo, figlio dello stesso Ermanno.

Il collegio dei giudici capitolini è stato chiamato a pronunciarsi quando la difesa dell'indagato ha presentato un ricorso d'Appello, cercando di contestare la decisione del gip di Latina, di non accogliere la richiesta di revoca della custodia in carcere. Gli avvocati di "Topolino" D'Arienzo infatti avevano prodotto una memoria difensiva con cui scardinavano il quadro indiziario a sostegno delle esigenze cautelari, prospettato dalla Procura sulla base dell'attività d'indagine dei Carabinieri del Nucleo Investigativo. Secondo i difensori, i risultati dell'esame stub effettuato la sera dell'omicidio, non sarebbero sufficienti a stabilire che il padre di Erik D'Arienzo avesse sparato quella sera, e al tempo stesso quanto documentato dagli investigatori non sarebbe sufficiente per dimostrare le fasi preparatorie del delitto.