I poliziotti della Questura di Latina hanno partecipato a un'operazione scaturita da un'inchiesta della Procura di L'Aquila rintracciando un giovane, poco più che maggiorenne, indiziato insieme ad altri cinque suoi coetanei tutti minorenni, di avere consumato episodi di bullismo all'interno di una comunità per minori nel capoluogo abruzzese. In manette a Latina è finito un giovane di origini tunisine, neo maggiorenne, indagato però per fatti che avrebbe commesso prima di avere compiuto i diciotto anni. Nello specifico i destinatari delle misure cautelari restrittive sono indagati poiché presunti responsabili dei reati di atti persecutori, lesioni ed estorsioni nei confronti di altri minorenni collocati presso la struttura di accoglienza aquilana.


I provvedimenti cautelari sono stati richiesti dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di L'Aquila, che ha coordinato più indagini della Polizia di Stato, scaturite da singoli ma reiterati episodi segnalati alle Volanti e da più denunce delle vittime minorenni. Le persone offese, altri giovani ospiti della stessa casa famiglia, lamentavano di essere state vittime, negli ultimi mesi del 2022, di pesanti atti di bullismo, vere e proprie estorsioni commesse da parte di un gruppo di loro coetanei. È emerso che gli indagati, quasi quotidianamente, accerchiavano i malcapitati e li vessavano fino ad usare violenze fisiche, esercitando costantemente la forza intimidatrice del branco. In alcune occasioni li costringevano a consegnare il denaro e sigarette in loro possesso e solo allora interrompevano le violenze. Tutto questo avveniva all'interno di una comunità per minorenni aquilana o anche in luoghi di ritrovo del capoluogo. Le vittime erano fortemente intimorite e venivano minacciate di ulteriori abusi se avessero parlato, pertanto, non si portavano al pronto soccorso, ne denunciavano gli episodi alle autorità o agli educatori.