Il fatto
09.06.2023 - 11:48
È stato necessario l'intervento della Polizia, mercoledì sera in via Corridoni, per fermare la furia di un trentenne tunisino che ha seminato il panico in strada, danneggiando le auto in sosta senza motivo e scagliandosi contro i passanti con tono minaccioso. Un raptus di follia che si è concluso con l'arresto per resistenza, perché lo straniero ha reagito con violenza all'arrivo dei poliziotti della Squadra Volante. Un vero e proprio pericolo pubblico, visto che si tratta del terzo arresto in queste circostanze per l'uomo, già protagonista di episodi folli, come il danneggiamento di una statua nella chiesa di Santa Maria Goretti, non lontano dal luogo del fermo dell'altra sera: il trentenne è persino clandestino, non ha un regolare permesso di soggiorno, ma non può essere espulso perché ha troppi processi in piedi nel nostro Paese. Anche dopo l'ultimo arresto è libero di girare, salvo presentarsi negli uffici di polizia per l'obbligo di firma, la misura cautelare adottata per lui dal giudice monocratico dopo la convalida.
L'episodio si è registrato nella prima serata di mercoledì, quando lo straniero in evidente stato di alterazione psicofisica ha iniziato a scagliarsi contro le vetture parcheggiate in via Corridoni, lanciando anche sassi. Spaventati per l'accaduto, i passanti hanno subito allertato la centrale operativa del 112, ma quando nel quartiere popolare Nicolosi sono piombate le pattuglie della Squadra Volante, lo straniero non ne voleva sapere di calmarsi. Anzi, alla vista degli uomini in divisa si è trasformato nuovamente in una furia, opponendo un'energica resistenza al momento del controllo, motivo per il quale è stato arrestato e portato in Questura: dopo una notte dietro le sbarre della camera di sicurezza, ieri mattina è comparso in Tribunale per il processo celebrato con rito direttissimo, assistito dall'avvocato Roberto D'Arcangelo.
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