Il fatto
13.06.2023 - 11:21
E' entrato nel vivo il processo dal gup Giuseppe Cario dell'inchiesta «Farmaco viaggiante», che aveva permesso di ricostruire un traffico di medicinali tra l'Italia e l'Inghilterra. Ieri per alcuni dei 22 imputati, il pm Daria Monsurrò ha formulato le richieste di condanna: in quattro hanno scelto di essere giudicati con il rito abbreviato, un giudizio previsto dal codice che prevede la riduzione di un terzo della pena. Le richieste del magistrato inquirente che in aula ha ripercorso tutta l'indagine, oscillano tra un anno e due mesi fino ad un massimo di tre anni nei confronti di uno dei presunto responsabili Antimo Dellomo, originario della provincia di Napoli. Infine otto imputati hanno presentato la richiesta di patteggiamento.
L'inchiesta condotta dai Carabinieri del Nas e coordinata dal Procuratore Aggiunto Carlo Lasperanza, era stata imponente. Sono ben 177 i capi di imputazione contestati alle persone finite sotto processo che sono residenti in Campania. A vario titolo i reati nei confronti dei presunti responsabili sono: oltre a quelli di ricettazione anche di riciclaggio.
Secondo quanto ipotizzato l'associazione con la spendita di ricette mediche false di bollettari provento di furti in Tosca, comprava dei farmaci costosi e gli effetti sul sistema nazionale erano diversi. Sono state oltre 10mila le ricette mediche monitorate che hanno consentito ai Carabinieri del Nas di scoprire il sofisticato meccanismo.
Il sodalizio era ben strutturato e poteva contare su un gruppo di persone specializzato nei furti di ricettari medici in bianco oltre che negli studi privati anche nelle sedi della Asl e in un secondo momento venivano indicati i beneficiari dei farmaci: erano persone che non esistevano. Una volta richieste le misure restrittive dalla Procura, era stato il gip Pierpaolo Bortone ad accogliere la prospettazione degli inquirenti e ad emettere le ordinanze di custodia cautelare. In sede di interrogatorio gli indagati si erano giustificati chiedendo scusa per quello che avevano fatto, sostenendo di essere rimasti senza lavoro a causa del Covid e di non aver avuto alternative. Erano state 18 le persone (cinque in carcere, cinque ai domiciliari e per gli altri gli obblighi di polizia giudiziaria), destinatarie del provvedimento restrittivo.
I Carabinieri avevano sequestrato 260 farmaci e 650 ricette rubate: nel 70% dei casi nel Lazio di cui 118 quelle in provincia di Latina e 49 in provincia di Frosinone. La Regione Lazio insieme a diverse aziende sanitarie della Toscana è costituita parte civile nel processo.
E' emerso che il traffico illecito era gestito tra Napoli e il Regno Unito ma gli accertamenti si sono concentrati a Latina per i primi sospetti. Un lavoratore impiegato in due farmacie si è ritrovato due ricette uguali, compilate con gli stessi dati e spese nei due diversi punti vendita. A quel punto ha avvertito la Asl che si è rivolta al Nas.
Tra i farmaci più ricercati quelli per il Parkinson.
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