Giudiziaria
02.07.2023 - 19:30
Sono stati condannati per rapina impropria. È questa la sentenza emessa ieri mattina dal Collegio penale del Tribunale di Latina, presieduto dal giudice Gian Luca Soana, nei confronti di Rocco Torsello, 48 anni e il genero Andrea Cupellaro, 28 anni. Sono ritenuti i presunti responsabili di un raid in un distributore di snack e bibite nel centro della città aperto 24 ore su 24. I fatti contestati erano avvenuti nel cuore della notte del 10 novembre del 2021 e i due uomini erano stati arrestati dai Carabinieri di Cisterna. Il titolare dell'attività - a cui era scattato l'allarme sul cellulare - si era messo all'inseguimento dei due imputati. Ieri si è svolto l'ultimo atto del processo.
Nel corso della sua requisitoria il pubblico ministero Andrea D'Angeli, aveva chiesto la condanna a nove anni per Torsello e sei anni e otto mesi per Cupellaro. Oltre che di rapina impropria dovevano rispondere anche del reato di resistenza a pubblico ufficiale. In aula dopo che il pm ha formulato le sue richieste di condanna, la parola è passata al collegio difensivo composto dagli avvocati Alessia Vita e Aurelio Cannatelli che hanno cercato di scardinare le accuse. Poi la sentenza.
I due imputati erano stati arrestati nel corso di un'operazione che si era snodata tra il capoluogo e Cisterna al termine di un inseguimento che sembrava uscito fuori da un film di James Bond. Avevano tentato di speronare l'auto della parte offesa che si era messa all'inseguimento una volta ricevuto l'alert.
I due uomini - secondo quanto ipotizzato - hanno forzato un apparecchio automatico nel centro della città in via IV Novembre, a due passi da piazza del Popolo e quando il titolare dell'attività aveva visto le immagini delle telecamere grazie al cellulare, aveva chiamato il numero di emergenza del 112 e aveva intercettato i ladri mentre erano in fuga lungo la strada Pontina.
Nel corso dell'inchiesta la Procura aveva esercitato l'azione penale e aveva disposto il giudizio immediato. Pochi giorni prima dell'arresto per la rapina impropria a Latina, i due indagati erano stati identificati e denunciati a piede libero perchè erano stati trovati in possesso di 14 tablet rubati da una scuola di Borgo Faiti. Nel corso del processo sulla rapina impropria aveva testimoniato il titolare dell'attività che aveva ricostruito i fatti e quei minuti concitati. Emblematica la deposizione quando aveva raccontato di essersi messo all'inseguimento dei due uomini.
«Ero stanco di subire dei furti». Ieri è arrivata la sentenza di condanna, scontato che una volta che saranno depositate le motivazioni la difesa presenterà ricorso in Corte d'Appello.
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