Il caso
21.07.2023 - 10:57
Non bastasse il falso ricorso al vincolo urbanistico imposto dal mutuo alberghiero che vizia nella sua origine la Variante Q3 finita di nuovo sotto la lente della Procura, si aggiungono anche altre irregolarità nel progetto di realizzazione delle tre medie superfici di vendita racchiuse in un unico complesso commerciale all'angolo tra via del Lido e la strada statale Pontina. Insomma, fermo restando che per concedere i tre permessi a costruire non bastava la deliberazione approvata dalla Giunta municipale alla fine del 2018, ma erano necessari i passaggi in Consiglio comunale e in Regione, anche altri aspetti confermano il trattamento di favore assicurato dall'amministrazione locale a vantaggio dell'interesse del privato, proprietario dell'area che un tempo rientrava nella pertinenza del Garden Hotel e per questo il vecchio proprietario aveva fatto trasformare in zona a vocazione turistica con vincolo di destinazione urbanistica alberghiera.
Il nodo principale riguarda il mancato rispetto delle distanze dalla strada statale Pontina, o meglio dalla sua complanare via Ferrazza. Assecondando l'equivoco che quest'ultima dovesse essere considerata viabilità locale di pertinenza del Comune, non è stata rispettata la distanza di venti metri prevista per le strade di tipo D come appunto la Pontina, classificata come strada urbana di scorrimento, che dal 2018 è tornata a essere una statale e quindi di competenza dell'Anas, compresa la complanare. Quindi il capannone commerciale in fase di ultimazione è collocato in parte nella fascia di rispetto dalla Pontina, anche se formalmente a violare tale distanza sono solo una delle tre medie superfici di vendita e una pensilina.
Edizione digitale
I più recenti
Ultime dalla sezione