Il giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Roma ha archiviato l'inchiesta a carico di sei dei sette carabinieri indagati per truffa militare, su conforme richiesta della Procura militare. Resta in piedi solo la posizione del più alto in grado, l'unico che è risultato essere a conoscenza delle modifiche degli orarie che hanno prodotto la retribuzione di una parte del servizio non effettivamente coperta.
A convincere il pm a concludere per l'archiviazione sono stati gli interrogatori degli indagati, nel corso dei quali è stato affermato in modo concorde che l'organizzazione e la variazione dei turni di servizio avveniva in tempi ravvicinati e sempre seguendo la comunicazione dal libro presenze, quindi senza nemmeno avvisi via sms o chat interna, il che avrebbe reso tracciabile in tempo reale l'organizzazione. Ma un altro elemento preso in considerazione sia dalla Procura che dal gip riguarda il valore delle retribuzioni relative alle prestazioni di servizio non effettuate, si tratta di frazioni di ora che hanno prodotto maggiorazioni sul monte della busta paga quasi impercettibile, dunque gli stessi indagati non si sarebbero accorti della differenza retributiva.
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