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Il caso

Processo Astice-Petrus, arrivano le condanne definitive

Alcuni imputati in Corte d'Appello avevano scelto il concordato. Adesso la Cassazione si è definitivamente pronunciata

Processo Astice-Petrus, arrivano le condanne definitive

Ultimo atto in Corte di Cassazione lo scorso maggio del processo Astice- Petrus che aveva portato alla scoperta di un giro di stupefacenti in carcere a Latina e in alcuni centri della provincia. In 48 pagine i giudici della Suprema Corte, presidente Aldo Aceto, relatore Alberto Galanti, hanno ripercorso le modalità di come avveniva lo spaccio e come entrava la droga nella casa circondariale di via Aspromonte. E poi hanno motivato la decisione della sentenza. Sono stati rigettati i ricorsi presentati da Marco Quattrociocchi, Michael Consoli e Endri Collaku. E' stato dichiarato inammissibile il ricorso dell'ex agente di Polizia penitenziaria Gianni Tramentozzi, di Riccardo e Angelo Petrillone, Gennaro Amato, Antonio Dinoia, Angelo e Salvatore Travali, Adriatik Deda, Andrea Lazzaro, Martino Giacomelli e Nicoletta Torri. E' stato parzialmente accolto quello di Massimiliano Del Vecchio, conferma della condanna emessa dalla Corte d'Appello a due anni e otto mesi eliminata invece la confisca.

Nel marzo del 2022 in Corte d'Appello erano state emesse le sentenze nei confronti degli imputati. Dopo il deposito delle motivazioni del giudice Giorgia Castriota la sentenza era stata impugnata in secondo grado. Alcuni avevano scelto anche la strada del concordato. Per otto imputati era arrivata la conferma della sentenza di primo grado, per altri le pene erano state rideterminate.


Le sentenze di primo grado erano state emesse nel dicembre del 2020. A presentare le proposte di concordato erano stati Riccardo e Simone Petrillone, Salvatore e Angelo Di Girolamo e Gianni Tramentozzi. Erano state in tutto 22 le persone finite sul banco degli imputati. I magistrati avevano ridotto la condanna a sei anni di reclusione e 28mila euro di multa per Riccardo Petrillone, cinque anni di reclusione e 30mila euro di multa per Simone Petrillone e poi quattro anni e due mesi di reclusione e 28mila euro di multa per Salvatore Di Girolamo, due anni, nove mesi e dieci giorni per Angelo Di Girolamo e infine tre anni 7 mesi e 20 giorni per Gianni Tramentozzi.

I giudici in Appello avevano escluso la continuazione interna rideterminando la pena in due anni e otto mesi di reclusione per i fratelli Angelo e Salvatore Travali, Gennaro Amato, Massimiliano Del Vecchio, Antonio Di Noia. Infine era stata riconosciuta per Angelo Petrillone la continuazione dei reati e rideterminata la pena complessivamente inflitta in 5 anni di reclusione revocando le pene accessorie, dichiarando inefficace la misura cautelare e ordinando l'immediata liberazione. Gli accertamenti erano stati condotti da Polizia Penitenziaria e Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Latina.

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