Una nuova devastante mareggiata, la terza dall'inizio della stagione estiva, ha flagellato la costa tra Sabaudia e Terracina provocando ancora una volta ingenti danni agli stabilimenti balneari. Soltanto nelle prossime ore si avrà un bilancio più preciso sull'entità del prezzo pagato dagli operatori del settore che, nell'occasione, sono riusciti ad evitare guai peggiori soltanto perché l'allerta delle ore precedenti li aveva preparati a tenere botta.
Già nel pomeriggio di lunedì, infatti, davanti alla prima avanzata del mare molti avevano iniziato a togliere le attrezzature posizionate in spiaggia e ad accatastarle nelle retrovie, consapevoli che la burrasca sarebbe aumentata notevolmente nella notte fino a raggiungere, come nel caso di Terracina, il muro che delimita l'arenile dal marciapiede del lungomare Circe. C'è chi ha anche cercato di proteggere gli accessi delle attività con assi di legno e sacchi di sabbia. Il titolare di uno degli stabilimenti più centrali si è visto "consegnare" dal mare pure un pesce pilota. «Non sappiamo se è finita qui o se dobbiamo attenderci un colpo di coda nelle prossime ore - hanno dichiarato ieri diversi operatori balneari terracinesi -. Ma il colpo è stato pesante per tutti, soprattutto per quanti si sono visti la struttura invasa dall'acqua. Una cosa è certa - hanno sottolineato -: questa è l'ennesima conferma che le protezioni in mare, come le barriere sommerse, non sono più rimandabili».
A Sabaudia si è registrata una dichiarazione congiunta dei consiglieri comunali Maurizio Lucci, Vincenzo Avvisati, Paolo Mellano, Immacolata Iorio e Giancarlo Massimi, i quali hanno posto l'accento sulle attività economiche della costa messe a dura prova dal maltempo a stagione estiva ancora in corso: «Il mare ha invaso gli stabilimenti danneggiando le strutture turistiche, arrivando a lambire la duna compromettendo la stessa viabilità - si legge -. Chiediamo che venga dichiarato immediatamente lo stato di emergenza, che si quantifichino i danni alle cose e alle attività degli operatori balneari e che si intervenga sin da subito per mettere in campo tutti gli interventi necessari per difendere la costa, a cominciare dallo spendere le risorse già stanziate e non utilizzate». Il riferimento è ai finanziamenti regionali e comunitari che ancora non trovano attivazione. «Mentre l'erosione costiera colpisce la duna e tutto ciò che ad essa è collegato - aggiungono i consiglieri -, gli stessi interventi sulle passerelle voluti dal Comune stanno per essere compromessi e, se non lo saranno in questo frangente, c'è il rischio reale che le stesse passerelle verranno divelte in inverno. Allo stesso modo gli attraversamenti incontrollati della duna stanno accentuando i fenomeni di erosione e non sono da escludere ulteriori crolli sul lungomare. E' necessario un tempestivo progetto complessivo di tutela».