È frutto di un lavoro certosino l'arresto messo a segno nelle scorse ore dai Carabinieri della stazione di Priverno guidati dal Luogotenente Maurizio Colorito. Ad essere arrestato, con l'accusa di spaccio di droga, un uomo di 44 anni del luogo (A.G. le sue iniziali). Titolare di un'attività commerciale. Grazie ad un attento piano di controllo del territorio infatti i Militari dell'Arma di stanza nel paese lepino, avevano cominciato a seguire i movimenti del soggetto, classe 1979. Messi insieme i pezzi del puzzle criminoso, gli stessi Carabinieri privernati hanno quindi fatto presente le proprie intenzioni all'autorità giudiziaria competente chiedendo anche l'ausilio dell'unità cinofila da Roma. Arrivati i rinforzi con i cani antidroga, il blitz presso l'abitazione del soggetto è scattata nella tarda mattinata del 7 settembre.
Con apposito mandato del Giudice, i Carabinieri hanno fatto irruzione con l'ausilio dell'unità cinofila presso la casa dell'uomo trovando lì in loco 530 grammi, ovvero più di mezzo chilogrammo, di sostanza stupefacente del tipo cocaina. Parte di questa sostanza era già suddivisa in dosi, parte invece ancora da partizionare. Il quantitativo, pari circa a 2000 dosi di droga, ha fatto da subito propendere le Forze dell'Ordine per la formulazione dell'accusa di detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio. Congiuntamente alla droga, i Carabinieri hanno rinvenuto e sequestrato anche la somma di circa 7000 mila euro e uno scanner. Tutti elementi che hanno avvalorato in quel momento la tesi. Una tesi evidentemente condivisa dai Magistrati. Il Dottor Giudice per le Indagini Preliminari incaricato dal Tribunale Gian Luca Soana, al termine della direttissima ha infatti confermato l'arresto disponendo la custodia cautelare in carcere per l'uomo, in attesa del processo fissato per la data del prossimo 4 ottobre. 2023. Davanti al Giudice Simona Sergio, l'uomo, difeso già durante la direttissima dall'avvocato Gianmarco Conca, che si è visto già restituire la somma in denaro e lo scanner sequestrati al momento dell'arresto in quanto non ritenuti provento e correlati al campo di imputazione, proverà a far valere le proprie ragioni.