Una pioggia di avvisi di garanzia ha investito l'isola di Ponza, diretti a ex amministratori (l'ex primo cittadino Francesco Ferraiuolo, gli ex assessori Fabio Aversano, Eva La Torraca che ricopriva anche la carica di vice sindaco, Giuseppe Mazzella assessore anche dell'attuale Giunta, Michele Nocerino e l'ex segretario Raffaele Alloca), ex dirigenti e funzionari comunali e a soggetti favoriti da documentati illeciti che il sostituto Procuratore di Cassino, Eugenio Rubolino, ha fatto rimettere a ben 17 soggetti raggiunti dal provvedimento emesso dal magistrato della Procura della città martire. Numerosi i reati tra i quali spicca, soprattutto il marchingegno messo in atto, con il concorso plurimo di soggetti diversi, teso a far assumere nell'organico dei vigili urbani dell'isola una persona giunta solo quarta nelle prove selettive e classificatasi, pertanto, prima degli esclusi. Con un gioco che ha visto coinvolto più figure tecniche e amministrative, è stato disposto il passaggio di un vigile in servizio dal corpo di Polizia Locale in un ufficio di altro settore, così da creare la "vacatio" presso l'organico di Polizia Locale e giustificare, in tal modo, l'assunzione della moglie di … e cognata di un assessore nel lontano 2020. Nella variegata gamma di reati ipotizzati negli avvisi di garanzia recapitati e residenti a Ponza e a soggetti che vivono anche fuori della regione Lazio, viene anche contemplata l'omissione, da parte di chi avrebbe dovuto denunciare l'avvenuta conoscenza di una certificazione medica attestante l'idoneità al lavoro quando tale dichiarata visita certificativa non era mai avvenuta. Altro reato contestato è stata una certificazione falsa relativa al verbale della riunione della commissione comunale che disponeva l'assegnazione degli spazi per l'affissione dei manifesti relativi al referendum del 2020 per la riduzione del numero dei parlamentari, verbalizzazione che riportava presente ai lavori, benchè assente e pur dopo una rettifica, appena apportata con la dicitura successiva che recitava "errata corrige", un componente della commissione.
Altra contestazione per tre dei 17 indagati è quella che fa riferimento alla riunione della giunta municipale che, sempre nel 2020, aveva deliberato "l'atto 33", cioè "l'approvazione della progettazione esecutiva dell'intervento di riqualificazione energetica plurifunzionale adibita a museo, scuola e uffici comunali e dell'intervento sulla mobilità sostenibile con l'installazione di pensiline fotovoltaiche" , nonostante di fatto la Giunta non si fosse riunita per la mancanza sull'isola di un componente della stessa, la cui presenza all'assemblea esecutiva sarebbe stata necessaria per il raggiungimento del numero legale per deliberare l'atto. Altro caso sul quale la Procura di Cassino vuole fare luce è quella resa da tre amministratori e una figura dirigenziale nell'anno 2020, con cui veniva approvata la delibera di giunta n. 15 afferente l'affidamento dell'incarico legale a un avvocato per la costituzione in giudizio del Comune di Ponza innanzi al Consiglio di Stato, nonostante di fatto nella seduta deliberativa del 31.01.2020 l'atto non fosse stato deliberato.