E' stata condannato a due anni per l'accusa di frode alla compagnia assicurativa dopo l'incendio dell'agosto 2020 il legale responsabile della società Loas Italia srl. E' quanto ha stabilito il giudice monocratico della V sezione penale del Tribunale di Milano, Maria Pia Bianchi, che il 3 luglio 2023 ha emesso la sentenza a carico di Alberto Barnabei, 75enne di Aprilia.
A presentare la denuncia che ha portato al processo è stata la compagnia assicurativa, rappresentata dagli avvocati Antonino Geronimo La Russa e Alessandro Contessini, perché il danno per il quale è stato chiesto il risarcimento a seguito dell'incendio nei capannoni dell'azienda di Aprilia andava oltre le attività coperte dall'assicurazione. In aggiunta a ciò il direttore della compagnia ha sottolineato come l'appendice alla polizza non fosse firmata da lui ma da una mano diversa. Ciò sarebbe servito per allargare la polizza (assicurando anche il danno per l'attività di raccolta rifiuti infiammabili), ma il premio dovuto rimaneva lo stesso.
Per questo l'ipotesi degli inquirenti, che ha portato al rinvio al giudizio, è che il legale rappresentante per conseguire l'indennizzo assicurativo dopo il rogo del 9 agosto 2020, abbia alterato la polizza contratta con la compagnia e in particolare l'appendice. A supporto di questa tesi in fase di indagine sono emerse alcune difformità in quest'ultimo documento che risultava privo di numerazione, con il logo della società assicurativa difforme e riportava come contraente "Loas s.r.l." anziché "Loas Italia s.r.l".
Nel corso del dibattimento il pubblico ministero ha chiesto 8 mesi per l'imputato, mentre la difesa ha chiesto l'assoluzione per non aver commesso il fatto. Alla fine il giudice ritenendo fondate le risultanze dell'istruttoria ha condannato Barnabei a due anni, al risarcimento del danno cagionato alla parte civile e delle spese processuali.
Il legale dell'imputato, l'avvocato Fabrizio D'Amico, ha però già annunciato ricorso in Appello contro la sentenza di primo grado. «A nostro giudizio quell'appendice - spiega l'avvocato D'Amico - non ha alcun valore in quanto viene già spiegato nella visura camerale che attività svolga Loas, con l'indicazione dei codici Ateco. Riteniamo la sentenza ingiusta e perciò ricorreremo in Appello».