Non fossero bastati i 107 mila euro sentenziati ai danni del Comune di Maenza per i lavori di ampliamento della strada che porta su alla "Vaccara", una nuova tegola finanziaria si abbatte sull'Amministrazione guidata da Sperduti e anche questa arriva dal passato. La somma in questione stavolta è di addirittura 176 mila euro. Una cifra che l'Ente ha dovuto accantonare, anche questa, tra le voci disponibili di bilancio, andando a limitare ulteriormente le possibilità di spesa del Comune. Il buco, come detto, viene dal passato, precisamente dal 2007 (anche se la storia era iniziata addirittura nel 1993) e riguarda il fallimento del Consorzio Gea, un consorzio che vedeva uniti diversi comuni per i quali svolgeva il servizio di raccolta rifiuti. Nel 2007 la Gea fallì e venne liquidata. Questo però non estinse i conti ancora in sospeso tra il sodalizio e i comuni componenti. Tra questi appunto, il comune di Maenza. La curatela fallimentare incaricata dal Tribunale iniziò quindi i procedimenti di recupero di quei conti sospesi. In tale contesto, saltando tanti passaggi, nelle scorse settimane è stato recapitato al Comune un decreto ingiuntivo provvisoriamente esecutivo per fatture commerciali emesse e rimaste impagate. Come detto, dal 1993 la Gea aveva svolto l'appalto la raccolta generalizzata dei rifiuti solidi urbani sul territorio comunale. Il Comune però, a quanto risulta dalle carte, già dall'anno 1996 (e sino al 2005) non ha provveduto al pagamento di fatture emesse dalla Società per i servizi resi. Ciò risulta anche da vari carteggi. Nel 2007 la Gea viene dichiarata fallita e inizia il lavoro della curatela che ricompone i vari conteggi. Alla data della nomina del curatore Maenza risulta debitrice per un importo pari a 130.243,42 euro.
L'importo è stato più volte richiesto all'Ente (2007, 2009, due volte nel 2019) e nel 2020 è stata anche tentata la composizione bonaria. Il tutto senza riscontri da parte del Comune. La cifra, calcolando gli interessi è intanto lievitata a 165.757,47 euro cui vanno aggiunte ulteriori spese. Lo stesso decreto ingiuntivo presentato dall'avvocato Fabiana Cordopatri, riporta esempi di giurisprudenza che affievoliscono le speranze del Comune di poter uscire indenne dalla causa. E soprattutto l,'esecutività del decreto, per quanto provvisoria, ha costretto da subito l'Ente ad accantonare dal bilancio le cifre necessarie eventualmente per far fronte alle spese. Spese cui il Comune deve aggiungere anche i costi per difendersi visto che con apposito atto, l'Amministrazione ha dato mandato all'avvocato Raffaele Scirè di difendere gli interessi dell'Ente opponendosi al Decreto Ingiuntivo stesso.
Il fatto
Fallimento Gea, il Comune di Maenza condannato a pagare
Maenza - Decreto ingiuntivo, nuova mannaia finanziaria sul Comune lepino: stavolta è di oltre 176 mila euro