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Le regole

Bufalara, ordinanza per il canale dopo il cedimento

La spalletta del canale è finita in acqua a luglio, solo nei giorni scorsi è arrivato il provvedimento per chiudere parte dell'area

Bufalara, ordinanza per il canale dopo il cedimento

Dal primo cedimento, la sabbia è venuta giù ancora e di continuo. Era inevitabile che accadesse questo in località Bufalara dove nel mese di luglio scorso una delle spallette del ponte è finita in acqua, nel canale. Un cedimento annunciato, nei mesi si erano susseguite una serie di segnalazioni sullo stato in cui versava e versa quel ponte. L'area non è stata comunque chiusa nel corso dell'estate né per quanto riguarda il tratto di spiaggia né per ciò che concerne la porzione di duna per accedere in spiaggia.

Il più delle volte senza utilizzare le passerelle. Il problema sicurezza non è più rimandabile ed il sindaco di Sabaudia, Alberto Mosca con una ordinanza ha disposto «l'interdizione dell'accesso nelle aree di duna contigue alla spalla del Canale della Bufalara, a tutela della pubblica incolumità delle persone che abitualmente frequentano tali tratti di duna per raggiungere la spiaggia». Nelle premesse dell'ordinanza si fa riferimento anche ai solleciti inviati dal Comune di Sabaudia rispetto lo stato dei canali un appello condiviso dal Comune di San Felice Circeo per quanto riguarda il canale romano a Torre Paola.

«I Comuni di Sabaudia e San Felice Circeo - si legge nel provvedimento - hanno da mesi segnalato alle competenti Direzioni Generali della Regione Lazio, in ragione della competenza primaria dell'Ente Sovracomunale prevista dalla Legge regionale 11.12.1998, n.53, lo stato di grave ammaloramento che caratterizza le spalle dei Canali di Torre Paola, Caterattino, Caprolace, Bufalara e Rio Martino; per ultimo, in data 14 luglio, si è verificato il cedimento di un lungo tratto della spalla sinistra del Canale della Bufalara, che, fortunatamente, non ha interessato i bagnanti frequentatori di quella spiaggia. La spalla, ora posata sul letto del Canale, ostruisce il regolare flusso idrico, sia in entrata da mare sia in uscita, dal Lago di Monaci, con grave nocumento per l'equilibrio dell'ecosistema dell'invaso». Una nota era stata inviata anche alla Provincia. Ora l'ordinanza.

«La situazione descritta, già di per sé oltremodo grave - si legge ancora nell'ordinanza - è suscettibile di peggiorare irrimediabilmente con le prevedibili, prossime avverse condizioni meteo-marine autunnali e invernali, in passato particolarmente violente in quel tratto di costa sabbiosa; allo scopo di prevenire il verificarsi di più gravi cedimenti delle infrastrutture in argomento, nonché di scongiurare ogni possibile rischio per l'incolumità delle persone che abitualmente frequentano i tratti di duna contigui agli argini per raggiungere la spiaggia, è necessario avviare quanto prima i lavori di messa in sicurezza». Il primo passo è stato quindi l'interdizione del tratto ma la situazione è chiaramente precaria.

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