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Il caso

Dopo l'ordinanza anti-cinghiale, ora scatta la caccia con le trappole

Per motivi di sicurezza e per frenare la continua crescita del numero di ungulati selvatici, l'Amministrazione comunale di Minturno noleggia le trappole

Dopo l'ordinanza anti-cinghiale, ora scatta la caccia  con le trappole

E dopo l'ordinanza anti-cinghiali firmata alcuni giorni fa dal sindaco Gerardo Stefanelli, l'Amministrazione comunale di Minturno ha disposto l'utilizzo delle gabbie- trappole, in ottemperanza a quanto disposto dalla giunta regionale.


Una decisione adottata dal funzionario responsabile, il quale ha firmato una determina, che punta a limitare il problema della numerosa presenza nei centri abitati degli animali, per motivi di ordine e sicurezza pubblica e per la tutela della salute pubblica. A tal proposito la ditta Allevamento Colle della Selvina- Società cooperativa Agricola di Amaseno (centro in provincia diFrosinone) ha presentato un preventivo di offerta contenente il noleggio delle gabbie, per una spesa complessiva di poco più di quattromila euro (duecento euro a gabbia al mese).


L'esecuzione del contratto ha come obiettivo quello di provvedere alla riduzione del numero di ungulati di tipo cinghiale nei centri abitati di Scauri e Minturno. Oltre una settimana fa il sindaco Stefanelli aveva firmato un'ordinanza di prevenzione connessa alla presenza di cinghiali nell'ambito urbano. Essa prevedeva il divieto di fornire cibo agli ungulati selvatici, l'obbligo ai proprietari dei terreni prospicienti le strade di mantenere puliti gli stessi appezzamenti e invitava i cittadini ad esporre i secchi della raccolta differenziata nei giorni ed orari previsti dal calendario; non ultimo il primo cittadino suggeriva anche l'impiego di cani appositamente addestrati. Nei mesi scorsi furono autorizzate dall'Amministrazione municipale tre battute di caccia sul Monte Ducale e a Monte della Guardia, che portarono all'abbattimento di circa trenta esemplari di ungulati selvatici, alcuni dei quali anche di grossa taglia. Un'operazione che portò ad una riduzione degli esemplari presenti sul territorio, ma che non poteva essere risolutiva.
Ora, per frenare l'aumento di cinghiali e per evitare che si possano verificare incidenti, è scattata l'operazione gabbie- trappole. Queste ultime solitamente sono formate da una struttura metallica, lunga circa tre metri, aperta alle due estremità, in cui viene inserito un attrattivo alimentare, che nella maggioranza dei casi è mais.


Una volta che l'animale vi è entrato all'interno per mangiare, il suo peso farà scattare un meccanismo che porta alla chiusura della gabbia, dalla quale l'animale è impossibilitato ad uscire.

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