Il fatto
05.10.2023 - 08:30
Il Collegio penale del Tribunale di Latina ha accolto la richiesta della Dda e dei pubblici ministeri Luigia Spinelli e Francesco Gualtieri del processo Reset dove viene contestata a vario titolo l'estorsione, lo spaccio e l'associazione per delinquere con l'aggravante delle modalità mafiose.
La pubblica accusa - nel corso dell'udienza dello scorso 20 settembre - aveva chiesto la sospensione dei termini di carcerazione per chi è sottoposto alla misura cautelare e quindi la proroga per alcuni imputati tra cui i fratelli Angelo e Salvatore Travali, lo zio Costantino detto «Cha Cha» Di Silvio.
Nell'ordinanza il Tribunale ha messo in rilievo la complessità del procedimento sia per il numero di imputazioni (34 capi di imputazione) che per la natura anche dei reati. Il Tribunale ha evidenziato che tutto questo comporta una complessa attività istruttoria, a partire anche dal numero dei testimoni della difesa, in tutto almeno 100 che dovranno essere esaminati oltre a quattro collaboratori di giustizia.
Il collegio difensivo si era opposto alla richiesta della Dda e aveva presentato memorie difensive mettendo in risalto l'assenza di motivazione in merito alle singole posizioni degli imputati.
L'inchiesta condotta dalla Squadra Mobile di Latina che nel febbraio del 2021 aveva portato all'emissione dei provvedimenti restrittivi, poggia le basi sulle rivelazioni dei pentiti e su riscontri di altra natura.
Il Comune di Latina è parte civile per i danni economici e di immagine insieme all'Associazione Caponnetto. I fatti contestati sono avvenuti a Latina e fino a questo momento nel processo hanno testimoniato le parti offese tra cui imprenditori, commercianti e professionisti.
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