Il fatto
05.10.2023 - 10:00
Aveva chiesto aiuto ad una vicina di casa. Era disperata. «Chiama qualcuno che mi sta picchiando», le aveva detto. E' questo uno dei passaggi più significativi di una storia di violenza che ha portato in carcere un giovane egiziano di 22 anni, (salito alla ribalta della cronaca per essere evaso dal carcere e poi catturato lo scorso giugno). E' accusato di maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale nei confronti della compagna. Ieri in Tribunale si è svolto il processo davanti al Collegio penale, presieduto dal giudice Gian Luca Soana. Ha deposto un poliziotto che dopo la segnalazione per rintracciare il giovane, era andato alla stazione delle Autolinee dove si era concentrata l'attenzione investigativa. Quando era scattato l'allarme in un appartamento di corso Matteotti, il presunto responsabile dei maltrattamenti non era stato trovato in casa e le indagini si erano spostate in via Romagnoli.
L'allarme era scattato a seguito della richiesta di intervento di una vicina di casa.
La vittima della violenza, dopo l'ultimo episodio, aveva riportato diverse escoriazioni e nel corso dell'ennesima aggressione era uscita di casa andando sul pianerottolo, bussando con insistenza ad una vicina: una donna di origine ucraina che l'aveva aiutata.
I fatti contestati sono avvenuti in centro a Latina lo scorso marzo. La donna all'inizio non aveva denunciato per paura restando in silenzio ma poi aveva trovato la forza di uscire allo scoperto.
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