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Giudiziaria

Confisca confermata per Perrozzi

La Corte di Cassazione si è pronunciata nei confronti dell'imprenditore anche per la sorveglianza. Ricorso rigettato

Confisca confermata per Perrozzi

Il ricorso è stato dichiarato inammissibile ed è stato respinto. E' questo quello che hanno deciso i giudici della Corte di Cassazione, presidente Luigi Agostinacchio, nei confronti di Fabrizio Perrozzi, 65 anni di Cisterna, imprenditore, assistito dagli avvocati Zeppieri e Biffa. Era stato impugnato il decreto della Corte di Appello di Perugia che risale al 5 ottobre del 2022 e aveva confermato il decreto del Tribunale di Latina che nel 2015, aveva emesso nei confronti dell'imprenditore la sorveglianza speciale di pubblica sicurezza per la durata di 3 anni e aveva disposto anche la maxi confisca di beni mobili ed immobili per un importo milionario. Nelle motivazioni i giudici della Corte di Cassazione hanno scritto che il curriculum di Perrozzi «consentiva di evidenziare la sua pericolosità sociale risalente ai primi anni '90» e hanno elencato è riportato nelle motivazioni, alcune inchieste: da una condanna del Pretore di Latina del 1995 ad una denuncia in stato di fermo da parte della Gendarmeria di San Marino relativa ai reati di truffa aggravata, fino alla maxi inchiesta della Guardia di Finanza di Padova relativa alla società Etr, in quella che gli investigatori veneti avevano definito in un modo: «Frode carosello». E' nelle motivazioni con cui la Cassazione ha respinto il ricorso che viene presa in esame anche una sentenza del 13 luglio del 2012 con cui il Tribunale di Padova aveva riconosciuto Perrozzi responsabile di ulteriori fatti analoghi.
I beni materia dell'indagine erano oltre che a Latina e provincia anche in Costa Smeralda e infine nell'inchiesta condotta dalla Divisione Anticrimine della Questura erano finite anche auto di lusso, compresa una Aston Martin. Erano stati gli agenti della Divisione Anticrimine della Questura di Latina a condurre tutti gli accertamenti che riguardavano il patrimonio dell'imprenditore pontino. Il decreto di confisca del Tribunale di Latina risale al 22 giugno del 2015.
Perrozzi era finito sotto processo a Latina per una inchiesta condotta dalla Guardia di Finanza dove è ritenuto il presunto responsabile del reato di riciclaggio nell'ambito di una inchiesta denominata Point Break.

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