Il caso
16.10.2023 - 08:00
Scene che con il calcio non hanno nulla a che vedere, figuriamoci se si parla di calcio giovanile. Sabato pomeriggio è frutto della follia di gruppo quanto accaduto al Galamini, campo comunale di Doganella, nella partita Under 19 tra i padroni di casa e La Setina. Nervi tesi nel finale, saltati completamente quando al 95' ai setini è stato assegnato un rigore che ha decretato il pareggio. Ne è venuto fuori un parapiglia pazzesco, con tanto di invasione di campo e cinque giocatori feriti e refertati al pronto soccorso.
Le società si sono affrettate a produrre i comunicati stampa, con versioni diverse: questo quanto affermato da La Setina: «Durante l'esultanza di gruppo - scrive la squadra di Sezze sul proprio account Facebook - si verificava un'aggressione di una violenza inaudita assolutamente ingiustificata in cui i nostri ragazzi, presi alla sprovvista mentre si abbracciavano a seguito del gol, venivano malmenati da mezza squadra avversaria. Quando il peggio sembrava passato, dei ragazzi appartenenti al tifo locale del Doganella sfondavano il cancello che divide il terreno di gioco e gli spalti invadendo il campo e inscenando una vera e propria caccia all'uomo. Si rendeva necessario richiedere l'intervento della Polizia chiamata dal nostro presidente poichè i nostri ragazzi e lo staff tecnico venivano ancora confinati in una zona del campo per oltre un'ora e mezza senza riuscire a guadagnare la via degli spogliatoi. Va anche specificato che un nostro dirigente veniva aggredito da quattro ragazzi, lont
ano dalla rissa solo perché indossante la maglia con la scritta La Setina, riportando varie ecchimosi sul volto. Riteniamo impossibile che una partita di calcio vada a finire in questo modo».
Da Doganella però non ci stanno e raccontano, attraverso il presidente Antonello Pietrangeli, una versione molto diversa da quella riportata dalla squadra avversaria: «Ci dispiace immensamente che sabato in quel che è un campo di gioco, di incontro tra le società dove dovrebbe vigere il buon senso, il sano agonismo sportivo, il divertimento, invece si è voltato in un atto immane di violenza e non sportività né fuori né dentro il campo di gioco. Tutta la dirigenza, me, presidente compreso è rammaricata, perché da 20 anni che sono alla conduzione di questo club, non ho mai visto nulla di simile - ci ha tenuto a sottolinearlo Pietrangeli, continuando -. Abbiamo preso provvedimenti molto seri nei confronti degli elementi della nostra squadra che hanno maggiormente violato le regole e le norme comportamentali della Figc. Non intendiamo difendere nessuno né chi è stato violento dei nostri, né dell'altra squadra e nemmeno dei dirigenti sostenitori avversari che hanno forzato e rotto il lucchetto del cancello per entrare in campo. Ci teniamo a precisare che tutta la nostra dirigenza sin da subito si è prodigata per cercare di calmare la situazione e chiamando subito le forze dell'ordine, sia da soli in attesa del loro arrivo per far finire il tutto; i sostenitori presenti, inoltre, non fanno minimamente parte della nostra società sono persone esterne. Al ragazzo che purtroppo è dovuto ricorrere alle cure mediche va il nostro più grande augurio e vicinanza. Dopo quanto successo ci sentiamo sconfitti, perché ieri non ha vinto lo sport ne dalla nostra ne dall'altra parte e tutto ciò merita solo e soltanto silenzio da tutti e verrà discusso nelle sedi opportune».
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