Cerca

Il fatto

Legittimi gli indizi per l'indagato della rapina alla gelateria

Il Riesame rigetta il ricorso di Paolo Coppola che chiedeva il dissequestro di abiti e caschi trovati dalla Polizia in casa sua

Legittimi gli indizi per l'indagato della rapina alla gelateria

È legittimo il sequestro degli indumenti e del casco per scooter trovati dagli investigatori della Polizia in casa di Paolo Coppola, latinense di 48 anni, uno dei due indagati finiti in carcere perché sospettati di avere consumato la rapina nella gelateria Treccioni la notte del 4 settembre. Lo hanno stabilito i giudici del Tribunale del Riesame che hanno respinto il ricorso depositato dalla difesa dell'uomo, di fatto confermando il quadro indiziario che sostiene l'ordinanza di custodia cautelare in carcere disposta dal giudice Mario La Rosa.


I sospetti dei poliziotti della Squadra Mobile si erano concentrati sullo stesso Coppola e Carlo Peluso, 42 anni, sin dalle prime battute dell'indagine avviata per risalire agli autori della rapina da incubo messa a segno poco dopo l'ora di chiusura, mentre due commesse stavano pulendo il locale ormai svuotato dei clienti. Gli investigatori erano già sulle tracce dei due perché in quel periodo si stavano registrando diversi furti di notte ai danni di attività commerciali, per mano di diversi soggetti, ed entrambi erano sospettati di essere coinvolti nelle intrusioni. Fatto sta che a indirizzare in una direzione ben precisa l'indagine sulla rapina, era stata la visione dei filmati della video sorveglianza della gelateria: secondo i detective i due banditi potevano essere Coppola e Peluso.


L'indomani quindi la Squadra Mobile aveva effettuato una serie di controlli e aveva trovato uno scooter rubato nella zona dove abitano entrambi. I poliziotti erano entrati in casa di Paolo Coppola e lo avevano trovato in compagnia di Peluso: mentre quest'ultimo si era attribuito la responsabilità del furto del motociclo, al primo erano stati sequestrati indumenti e un casco identici a quelli indossati dal rapinatore, che gli somiglia, entrato nella gelateria la notte prima per strappare il registratore di cassa con i soldi dal bancone, mentre il complice restando sullo scooter minacciava una delle commesse puntandogli la pistola.

Edizione digitale

Sfoglia il giornale

Acquista l'edizione