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Giudiziaria

Stalking sulla ex, cadono le accuse

Un 40enne è stato assolto dalla contestazione, ma condannato per danneggiamento di un veicolo

Stalking sulla ex, cadono le accuse

E' stato assolto dall'accusa di stalking l'uomo che era finito a processo con una richiesta di rinvio a giudizio con rito immediato, con l'accusa di atti persecutori e minacce fisiche, nei confronti della sua ex fidanzata e convivente. L'accusa, rappresentata in aula dal pm Giuseppe Miliano, al termine della requisitoria ha chiesto la condanna dell'uomo a due anni di detenzione, ma il gup Mario La Rosa, accogliendo la ricostruzione difensiva del suo legale, l'avvocato Alessandro Farau, ha assolto l'imputato dalla contestazione di stalking, condannando l'uomo a sei mesi di reclusione per danneggiamento del veicolo e per minaccia. Al tempo stesso è stata dichiarata la cessazione della misura cautelare di divieto di avvicinamento che era scattata per quarantenne setino, che circa un anno fa, veniva querelato proprio dalla donna, anch'essa di Sezze, madre di due figli, in seguito alla denuncia depositata contro il suo persecutore.


L'uomo in precedenza era già stato condannato per il reato di maltrattamenti, sempre nei confronti della stessa donna, con sentenza del Tribunale di Latina del 2020. Poi dal 20 al 22 dicembre del 2022 avrebbe messo in atto – secondo quanto emerge dagli atti di indagine - una vera e propria strategia persecutoria nei confronti della ex fidanzata. Non solo l'avrebbe insultata ogni qualvolta la incontrava in giro per le vie del paese, come dinanzi ad alcuni esercizi commerciali, così come hanno riferito dei testimoni, ma avrebbe utilizzato parole pesanti nei confronti dell'ex fidanzata, arrivando a speronarla mentre era in auto lungo i tornanti di Sezze.

Di questi atti persecutori erano stati testimoni anche i figli della donna e, in una circostanza l'uomo avrebbe inveito contro la donna e la ragazzina, mentre le due erano dinanzi ad un'edicola. Numerose le telefonate con cui l'uomo avrebbe tentato di intimorire la donna con frasi del tipo «guardati alle spalle, anche quando esci fuori di casa, ti brucio la macchina e ti ci faccio morire dentro». L'indagine compiuta dai militari della locale stazione dei Carabinieri di Sezze, allora diretta dal comandante Ilaria Somma, aveva raccolto una serie di indizi che uniti alla circostanza aggravante della precedente condanna e dell'arresto in flagranza di reato nel 2019, avevano portato il Giudice per le Indagini Preliminari, Giuseppe Cario, a concludere che l'elevata pericolosità sociale dell'indagato andava in qualche modo frenata. Da qui l'emissione del provvedimento di divieto di avvicinamento alla donna ed ai componenti che da ieri è venuta meno, così come sono cadute le pesanti accuse di atti persecutori

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