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Il fatto

Ladro seriale violento subito a processo

Il Tribunale dispone il giudizio immediato per l'egiziano finito in carcere per i colpi all'istituto Marconi e da Giorgione

Ladro seriale violento subito a processo

Sarà processato subito Hosny Elhag Ibrahim Ali Yahya, l'egiziano di 25 anni finito in carcere poco più di un mese fa per due furti degenerati in rapine improprie a suon di botte il primo e minacce il secondo. Nei giorni scorsi infatti il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina, Giuseppe Molfese, ha disposto per lui il giudizio immediato, accogliendo la richiesta della Procura. Nessuna udienza preliminare, quindi, né la possibilità di accedere ai benefici dei riti alternativi, per il giovane ladro seriale atteso in aula l'undici gennaio per l'inizio del processo.

Gli investigatori della Squadra Mobile erano sulle sue tracce da settimane quando era stato sottoposto a fermo. Sospettato di una lunga serie di furti con scasso, ai danni di negozi, ma anche e soprattutto dei distributori automatici di bevande e snack installati all'interno di aziende e strutture pubbliche, localizzati in un raggio piuttosto definito con epicentro tra via Piave e via Persicara, praticamente dove abitava, tra l'ex Svar e una cantina delle case popolari di via Helsinki. I sospetti dopo i primi furti avevano preso consistenza la sera del 7 settembre, quando il venticinquenne si era introdotto, a dire la verità per la seconda volta, nell'istituto Marconi di via Reno per forzare le macchinette. L'allarme aveva consentito al gestore dei distributori di allertare prontamente la Polizia e intervenire, incontrando il ladro all'interno della scuola, che lo aveva aggredito con un paio di forbici utilizzate per lo scasso. Le telecamere avevano poi consentito di riconoscere e identificare il bandito.

Vivendo in clandestinità, da quel giorno il giovane egiziano era riuscito a far perdere le proprie tracce, continuano a rubare. Mentre il caso del Marconi era al vaglio dell'autorità giudiziaria per l'applicazione di una misura restrittiva, gli investigatori avevano continuato a indagare sui movimenti di Yahya, finché la mattina del 19 settembre si era introdotto nell'osteria Da Giorgione di via Pastrengo per rubare, diverse centinaia di euro tra fondo cassa e mance, minacciando di morte la madre del titolare, entrata nel locale durante il furto, per assicurarsi la fuga. A quel punto i poliziotti, stringendo il cerchio sul sospettato, lo avevano rintracciato e sottoposto a fermo per i due episodi di rapina impropria: dopo la convalida e l'applicazione della custodia cautelare in carcere, la Procura ha chiesto e ottenuto il giudizio immediato.

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