Le indagini
26.01.2024 - 12:30
Ancora alla ricerca di ulteriori elementi gli inquirenti che indagano sulla tragica morte di Pietro Caprio, il professore di cinquantotto anni che insegnava a Minturno ucciso e bruciato nella sua auto nella pineta di Baia Domizia il quattro novembre scorso. Infatti lunedì prossimo è stato fissato l'esame tecnico sul secondo telefonino della vittima, un Huawei Y7, che il Caprio non utilizzava più, dopo l'acquisto di un iPhone che portava con sé il giorno dell'omicidio e che è andato distrutto dall'incendio che poi è stato appiccato alla macchina del professore.
Gli investigatori, proprio dalle tracce che ci saranno sicuramente sul cellulare, vogliono cercare ulteriori conferme alla loro indagine, che, come è noto, ha portato all'arresto dell'82enne di Cellole Angelo Gentile, che continua a negare ogni responsabilità. Dal secondo telefonino potrebbero emergere telefonate tra i due, che, secondo le indagini, si frequentavano, nonostante la netta differenza di età e i diversi stili di vita.
Bisognerà poi attendere i risultati che scaturiranno dal controllo del secondo cellulare, che prima dell'acquisto dell'iPhone andato distrutto nell'incendio, era molto utilizzato dalla vittima.
Di certo c'è che Pietro, poco prima di morire ha telefonato ad Angelo Gentile, che però non ha risposto. I due, poi, nel pomeriggio, sono passati sotto le telecamere di videosorveglianza mentre entravano nella pineta, da cui poi è uscito solo il pensionato ora accusato dell'omicidio.
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