Il fatto
27.01.2024 - 14:30
Sono scattati di nuovo gli arresti domiciliari per la donna di cinquant'anni finita al centro di un'inchiesta per la triste vicenda dei maltrattamenti in una residenza per anziani della quale era responsabile e amministratrice, incarichi dai quali si era poi dimessa per attenuare le esigenze cautelari. Nei giorni scorsi gli investigatori della Guardia di Finanza del Nucleo Mobile del Gruppo di Latina hanno dato esecuzione infatti al decreto emesso dal giudice per le indagini preliminari, che in precedenza aveva rimesso in libertà la donna, in seguito alla scoperta che l'indagata era tornata a lavorare nella casa per anziani, oltretutto in maniera irregolare, senza contratto.
La decisione del giudice è scattata in seguito a un controllo di routine all'interno della Rsa, situata nella zona di Borgo Grappa, nella periferia di Latina. In quel contesto è emersa appunto la presenza della donna, impiegata nella struttura socio assistenziale da cui si era dimessa, praticamente "al nero". Un particolare rilevante, del quale è stata informata la Procura per le valutazioni del caso e non solo ai fini dei provvedimenti relativi all'ispezione, ma anche e soprattutto nell'ambito del procedimento penale avviato per i presunti maltrattamenti consumati ai danni degli anziani ospiti: dopo l'adozione della misura cautelare degli arresti domiciliari per la donna agli inizi di dicembre, il giudice per le indagini preliminari aveva rigettato una prima istanza della difesa che chiedeva una misura meno afflittiva, salvo accogliere la seconda richiesta motivata dalle dimissioni dell'indagata dalla società che gestisce la Rsa, oltre a questioni familiari gravi.
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