Il caso
30.01.2024 - 16:00
La pubblicazione del video dell'abbandono del neonato all'ingresso del pronto soccorso di Aprilia scatena critiche e polemiche. Nelle scorse ore anche il Garante della Privacy è intervenuto sulla vicenda con un richiamo a telegiornali (a partire dal Tg1) e testate on line che hanno pubblicato il video delle telecamere di sicurezza in cui si vede una donna abbandonare il passeggino con il piccolo Lucas nella sala d'attesa della struttura sanitaria. «Le immagini si pongono in evidente contrasto - scrive il Garante - con le disposizioni della normativa privacy e delle regole deontologiche relative all'attività giornalistica, le quali - pur salvaguardando il diritto/dovere di informare la collettività su fatti di interesse pubblico - prescrivono agli operatori dell'informazione di astenersi dal pubblicare dettagli relativi alla sfera privata di una persona. Le immagini, peraltro registrate per altre finalità, non avrebbero dovuto essere trasmesse, in quanto lesive della dignità della donna, in un momento di particolare fragilità». Perciò l'Autorità ha invitato i media a un più rigoroso rispetto delle disposizioni, riservandosi eventuali interventi di competenza per la violazione delle regole deontologiche.
Sulla vicenda inoltre è stata depositata un'interrogazione in Regione Lazio da parte della consigliera regionale Eleonora Mattia del Partito Democratico. «Il presidente della Regione con delega alla Sanità, Rocca, dica quali iniziative intende intraprendere - scrive la consigliera dem - per accertare il rispetto della normativa sulla protezione dei dati personali presso l'ospedale Città di Aprilia, struttura sanitaria accreditata con il Servizio sanitario regionale, riguardo alla pubblicazione su telegiornali e testate on line delle immagini riprese dalle proprie telecamere di sicurezza in cui una donna abbandona un neonato davanti al pronto soccorso, e per garantire che in futuro non si verifichino casi simili. Come rilevato dallo stesso Garante per la Protezione dei dati personali e da altri organi competenti e sigle di rappresentanza degli organi dell'informazione, quali il Coordinamento per le Pari Opportunità dell'Ordine Nazionale dei Giornalisti e le Commissioni Pari Opportunità di Fnsi e Usigrai, la pubblicazione di queste immagini si pone in contrasto con le disposizioni della normativa sulla privacy, tanto più in questo caso, in quanto lesive della dignità della donna e dello stesso neonato, in un momento di particolare fragilità. Ringrazio - afferma Mattia - gli infermieri e il personale sanitario che hanno accolto con grande premura il piccolo. Non conosciamo la storia drammatica dietro un gesto così estremo della donna ripresa. Però sappiamo che renderlo pubblico, potrebbe esporre alla gogna mediatica la donna, il neonato o altri soggetti fragili che con fiducia si rivolgono ai pronto soccorso e alle strutture sanitarie del Lazio. E questo rischia di minare nell'opinione pubblica la percezione dei nostri ospedali come luoghi sicuri. La Regione chiarisca al più presto come sia stato possibile che queste immagini siano uscite da una propria struttura privata accreditata affinché sia dato un segnale rassicurante alla popolazione del Lazio che episodi simili non accadano più».
Tuttavia con molta probabilità il video pubblicato dal Tg1 è stato diffuso con l'ok dell'autorità giudiziaria inquirente.
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