Il caso
13.02.2024 - 09:58
Lo hanno ricordato con un minuto di raccoglimento ieri mattina alle 9 in tutte le aule penali in Tribunale a Latina dove si stavano svolgendo i processi. L'invito della Camera Penale Giorgio Zeppieri di Latina è stato accolto dagli avvocati e dai magistrati. «Come manifestazione di cordoglio per la giovane vita interrotta - è riportato nella nota della Camera Penale - è un gesto di solidarietà verso i detenuti che subiscono sulla loro pelle ingiuste e illegittime condizioni di vita. Questa morte ci riguarda tutti. Non conosciamo la sua vicenda personale, il suo vissuto ma sappiamo però che la condizione carceraria non era per lui più sopportabile. Non vogliamo, non possiamo e non dobbiamo essere indifferenti. Un altro detenuto si è tolto la vita. Un giovane di 36 anni, di cui non conosciamo la storia, un giovane ristretto - osserva la Camera Penale di Latina - in custodia cautelare, un presunto innocente in attesa di essere giudicato, ha deciso di interrompere la sua detenzione con un gesto estremo.
La Camera Penale nella nota ha rimarcato diversi punti: «Non si è ancora spenta l'eco delle parole con cui l'onorevole Carlo Nordio il Ministro della Giustizia - in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario dei penalisti italiani, partecipava, pur divergendo nelle soluzioni al problema all'indignazione per le condizioni in cui versano le carceri italiane dove sono stati registrati 16 suicidi dall'inizio dell'anno. Rimbomba il grido di denuncia unanime dei penalisti riguardo le condizioni dei nostri istituti di pena. Parole forti, pronunciate al termine della tre giorni di astensione e della inaugurazione dell'anno giudiziario che si è svolta al Teatro Eliseo intitolato «Il processo come ostacolo - il carcere come destino: non sono trascorse neanche 24 ore, da quando è calato il sipario che il numero dei suicidi è stato tristemente aggiornato. Numero 17». E' la nota firmata dal presidente Maurizio Forte.
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