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Presi i ladri d'appartamento: attesa per oggi la direttissima in Tribunale

Cinque ragazzi tra i 18 ed i 30 anni di origini slave e tutti residenti a Campoverde sorpresi mentre asportavano oggetti di valore da un'abitazione

Presi i ladri d'appartamento: attesa per oggi la direttissima in Tribunale

Sono cinque. Sono tutti giovani, di età compresa tra i 18 ed i 30 anni. Sono tutti di origini slave e vivono tra Campo di carne e Campoverde.

Sono finiti in manette nella tarda serata di sabato al termine di una brillante operazione condotta dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando provinciale in collaborazione con i colleghi del Reparto Territoriale di Aprilia che stavano cercando di stringere il cerchio intorno agli autori di una serie di furti in abitazione registrati negli ultimi giorni non solo ad Aprilia, ma anche in altri comuni del territorio pontino, capoluogo compreso.

Non è dato sapere ufficialmente se il gruppo, la banda di slavi, era tenuta sotto controllo da giorni o da ore. Ne se saranno accusati di altri episodi di furto, fatto sta è che nelle scorse ore sono stati intercettati e fermati e trovati in possesso di monili, preziosi asportati, di sicuro, in un'abitazione del quartiere Toscanini ad Aprilia. Fonti vicine all'Arma vorrebbero il ritrovamento anche di altra refurtiva, molto probabilmente proveniente da altre irruzioni registrate in provincia nei giorni scorsi. Sul punto, se fosse confermato, sarebbero comunque in atto ulteriori verifiche e indagini. Sabato notte intanto, i cinque ragazzi sono stati ammanettati e trasferiti presso il Comando provinciale dei Carabinieri a Latina, dove sono stati identificati e dove sono stati messi a disposizione dell'autorità giudiziaria.
Questa mattina dovrebbero comparire tutti in Tribunale per essere processati per direttissima per questo unico furto contesto loro. Nei prossimi giorni si potrebbe sapere se l'autorità giudiziaria, al termine degli accertamenti da parte dei militari del Nucleo Investigativo di Latina, diretti dal tenente colonnello Antonio De Lise, potrà contestare al gruppo, anche altri episodi.

A quanto è dato sapere al momento, al momento del fermo e a seguito delle perquisizioni effettuate in un secondo momento presso le loro abitazioni, sarebbero stati trovati attrezzi e strumenti da scasso, ma niente di altamente specializzato per, ad esempio, permettere di forzare ed aprire casseforti o altri mobili blindati. Il che lascerebbe presupporre che si tratta di un gruppo abituato ad operare in cerca di un bottino tutto sommato "facile", dai gioielli presenti sui comò, nei cassetti, soldi contanti e qualche oggetto di valore reperibile in qualsiasi altra abitazione.

Si cerca anche di capire, magari analizzando i loro telefoni e i loro contatti, i canali per la ricettazione degli oggetti rubati. Risalendo la filiera si potrebbe quindi chiudere il cerchio su una vera e propria filiera del furto.

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