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Vita spezzata

"Giuseppe doveva stare a scuola", una storia di abbandono e inadempienze

Il ragazzo morto a Formia era stato affidato al Comune, la denuncia dell'avvocato

"Giuseppe doveva stare a scuola", una storia di abbandono e inadempienze

Giuseppe Maiolo non doveva stare su quel maledetto incrocio ieri mattina ma a scuola, dove però non è stato iscritto dal Comune di Formia cui era stato temporaneamente affidato dal Tribunale dei Minori che un anno fa aveva sospeso la potestà genitoriale alla mamma e al papà. Raccontare questa parte del terribile incidente costato la vita al sedicenne di Formia implica aggiungere dettagli della sua biografia ma ometterli equivarrebbe a non dire tutto su una vicenda di abbandono dove i servizi sociali avrebbero potuto fare di più. Erano stati chiamati a fare di più, come sottolinea l'avvocato Luca Cupolino che ha seguito Giuseppe Maiolo per altre vicende che non hanno alcuna attinenza con l'incidente e nessuna importanza in questo momento di dolore.


«Non si può non sottolineare l'inadempienza dei servizi sociali - dice l'avvocato Cupolino - né il fatto che Giuseppe Non è stato iscritto alla scuola dell'obbligo e che la mattina avrebbe dovuto stare in classe e non in motorino. Poi si è trattato di un incidente, si vedrà la dinamica ma questo non elimina il mancato intervento di sostegno sociale per quel ragazzo. La madre del ragazzo ha più volte sollecitato i servizi sociali che non si sono mai attivati, millantando ogni volta problemi di natura amministrativa (scarsità di fondi e di personale)". Da questa mattina sul luogo dell'incidente un lungo pellegrinaggio degli amici della vittima. In serata una fiaccolata organizzata dalla parrocchia

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