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Il processo

Prof pedofilo, tre delle cinque vittime verranno ascoltate in aula

Accolta la richiesta della pubblica accusa, l'escussione avverrà in modalità protetta per cristallizzare i fatti contestati

Prof pedofilo, tre delle cinque vittime verranno ascoltate in aula

E' stata accolta la richiesta di incidente probatorio avanzata dal pubblico ministero nel processo all'ex insegnante di religione. Verranno dunque ascoltate, per cristallizzare le accuse, tre delle cinque vittime che si sono costituite parte civile nel procedimento. L'udienza di ieri è stata aggiornata al prossimo 21 marzo. Si avvia quindi alla sua fase più delicata l'accertamento giudiziario delle responsabilità penali in una vicenda dai contorni inquietanti. Le vittime degli abusi sessuali erano in aula anche nella precedente udienza del primo marzo. Come si sa la Procura di Latina, rappresentata dal sostituto Valentina Giammaria, ha chiesto l'incidente probatorio al fine di blindare una prova relativa alla testimonianza delle parti offese, tre minori che hanno subito abusi sessuali da parte dell'ex docente e che il pm ha chiesto di ascoltare in forma protetta e con tutte le garanzie che prevede la delicatezza del caso. A questo punto sarà nominato un perito che dovrà valutare la capacità testimoniale dei ragazzi, traumatizzati dalle condotte del docente. Nella scorsa udienza il giudice aveva escluso la Diocesi di Latina dal poter stare in aula quale parte civile, perché non è stata ritenuta civilmente responsabile del danno. Inoltre era stata rigettata la richiesta di esclusione come parte civile della Garante per l'Infanzia e l'Adolescenza Monica Sansoni, che era stata presentata dalla difesa dell'imputato.


L'inchiesta sull'ex diacono è scattata a fine gennaio del 2023 ed era stata coordinata dal Procuratore aggiunto Carlo Lasperanza che aveva delegato per gli accertamenti i carabinieri della Compagnia di Latina, che avevano raccolto una serie di elementi per cui il gip del Tribunale di Latina Giuseppe Molfese aveva emesso due ordinanze di custodia cautelare: una a luglio e una a settembre dello stesso anno. Il reato contestato nei confronti di A.F., è quello di violenza sessuale aggravata.

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