Il fatto
17.03.2024 - 14:30
Un'opera pubblica considerata cruciale per la marina di Latina con un iter iniziato quasi dieci anni fa, potrebbe cominciare a vedere il suo primo cantiere nel 2025. Parliamo del progetto di completamento di via Massaro un programma ambizioso e atteso da chi vive sulla marina che ammonta a 8,3 milioni di euro di fondi pubblici rientranti nel Programma per la sicurezza delle periferie nell'ambito del programma «Latina anche città di mare» di cui ne costituisce il capitolo più ingente. In realtà, come emerso nell'ultimo question time, costerà 3 milioni di euro in più, costi rispetto alla somma ipotizzata nello studio di fattibilità, un fatto temperato in parte dall'emendamento in parlamento presentato dal senatore Nicola Calandrini che prevede la possibilità di riutilizzo delle economie per una quota del 40% a copertura parziale degli aumenti.
L'opera è considerata dal Comune di Latina di particolare interesse pubblico, in quanto ha come obiettivo il miglioramento della viabilità comunale e delle condizioni di accessibilità e collegamento con il Lido di Latina che sono ogni anno piuttosto una criticità evidente per i cittadini, garantendo anche la promozione dell'attività turistica e residenziale. In question time il punto che ha permesso di chiarire lo stato dell'arte è stato sollevato dalla consigliera del Movimento 5 Stelle Maria Grazia Ciolfi alla quale ha fornito spiegazioni l'assessore ai lavori pubblici Massimiliano Carnevale.
Il progetto, frutto di una relazione istruttoria complessa è stato fermo per tanto tempo per consentire la procedura degli espropri. Il primo presupposto essenziale per l'adozione del decreto di esproprio era che l'opera pubblica da realizzare fosse inserita in uno strumento urbanistico di carattere generale e che sul bene fosse stato apposto il vincolo preordinato all'esproprio. I tecnici hanno dovuto apportare modifiche al progetto fino ad ottobre 2019.
Il vicesindaco ha spiegato che l'opera è in fase di avvio di progettazione esecutiva, il preliminare era già stato approvato nel 2012, mentre il progetto definitivo fu approvato prima in linea tecnica nel 2017 e poi successivamente a febbraio 2020 con l'adozione della variante allo strumento urbanistico generale. In questo contesto si è inserita anche l'assoggettabilità alla valutazione di impatto ambientale, confermata dalla Regione e definita con un incarico professionale per il relativo progetto, affidato nel 2020. Il vicesindaco ha spiegato anche che a seguito della conferenza dei servizi nell'ambito del Puar (il provvedimento autorizzatorio unico regionale) che si è sviluppato con un lungo iter e con numerose richieste di integrazioni e tavoli tecnici, è stata chiesta dalla Regione una modifica progettuale della piattaforma stradale, un restringimento della carreggiata per l'alto impatto ambientale che aveva restando a 15.50 metri di larghezza, e oggi ristretta a 12.20. Questa rimodulazione è un grande punto interrogativo perché non pregiudicherà la pista ciclabile, ma ne ammette una ibrida ciclopedonale che potrebbe creare in futuro problemi di sicurezza come sottolineato anche dalla consigliera del M5S.
«Come M5S riteniamo questa rimodulazione - aveva detto Maria Grazia Ciolfi - una pesante sconfitta per la città: su quella strada graverà l'onere di veicolare tutto il traffico della marina di Latina compromettendone lo sviluppo urbanistico, turistico ed economico».
I tempi quali saranno? L'affidamento è previsto per settembre/ottobre 2025, l'inizio lavori a novembre 2025, con una durata di 500 giorni. «Siamo nei tempi per il progetto esecutivo previsto a settembre 2024 - ha detto Carnevale - è un ginepraio di richieste e nulla osta, ed è doveroso fare complimenti agli uffici per il lavoro serrato che stanno portando avanti».
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