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Giudiziaria

Lei perseguita lei per anni, il giudice assolve la ristoratrice

L'imprenditrice era accusata dall'ex fidanzata di stalking dopo che la relazione era finita, in aula è emerso che l'imputata aveva solo chiesto spiegazioni con insistenza

Lei perseguita lei per anni, il giudice assolve la ristoratrice

E' stata assolta la ristoratrice di Gaeta accusata di stalking dalla sua ex fidanzata. La donna è stata processata due volte sempre con l'accusa di atteggiamenti persecutori, la prima conclusasi con il riconoscimento del reato di molestie, mente ieri è intervenuta l'assoluzione perché il fatto non sussiste. L'imprenditrice trentaseienne era stata ripetutamente denunciata da una donna coetanea con la quale, a detta dell'imputata, vi era stata una relazione sentimentale. L'assoluzione del giudice Cerase è arrivata all'esito dell'udienza di ieri e dopo 7 anni di udienze. Per la seconda volta in pochi mesi, la donna, accusata di aver posto in essere condotte stalkerizzanti negli anni 2015-2016, e poi nuovamente nel biennio 2020-2021, è comparsa in Tribunale a Cassino. La vicenda trae origine da una prima denuncia presentata dalla presunta vittima, poi costituitasi parte civile, che contestava all'imprenditrice, M.P., di Gaeta, di aver posto in essere, tra il dicembre 2015 ed il gennaio 2016, una serie di condotte integranti lo stalking ai danni della querelante; La ristoratrice avrebbe attuato appostamenti sotto l'abitazione della vittima nonché continui contatti telefonici, diffusione di fotografie private e creazione di profili social. L'imprenditrice veniva nuovamente denunciata, sempre per il delitto di atti persecutori, nel 2020 e sottoposta alla misura del divieto di avvicinamento alla persona offesa, oltre a subire il sequestro di tablet e di altri apparecchi telefonici. Sono iniziati così due distinti procedimenti penali e in entrambi i casi l'istruttoria dibattimentale ha di molto modificato l'assunto iniziale. In entrambe le circostanze, infatti, l'imputata, assistita dall'avvocato Matteo Macari, è riuscita a dimostrare, tramite la produzione di foto, video, chat e testimonianze, che tra le donne vi era stata una relazione sentimentale, improvvisamente interrotta da una delle due. In seguito alla rottura la ristoratrice chiese effettivamente con insitenza delle spiegazioni senza però dare vita ad alcuna persecuzione. Con una prima sentenza, emessa a gennaio 2024, il Tribunale di Cassino, giudice Sangiovanni, con riferimento ai fatti del biennio 2020-2021, aveva già assolto l'imputata dal delitto contestatole, derubricando gli episodi a molestie. Nel secondo caso, invece, con riguardo agli episodi del 2016, sempre il Tribunale, ma altro giudice, ha assolto dalle accuse la ristoratrice perché il fatto non sussiste. In entrambi i casi, i rappresentanti della pubblica accusa avevano chiesto per la trentaseienne la pena di un anno di reclusione. Adesso bisognerà attendere 90 giorni per le motivazioni della sentenza.

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