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Le indagini

Auto a fuoco: primi riscontri, caccia al movente

Poche telecamere tra strada Nascosa e via Baviere. Per fare chiarezza sul doppio incendio d'auto i Carabinieri non escludono ancora nessuna ipotesi

Auto a fuoco: primi riscontri, caccia al movente

I Carabinieri stanno lavorando per analizzare attentamente il contesto nel quale si è consumato l'inquietante avvertimento ai danni di una coppia di professionisti senza escludere nessuna ipotesi. Mentre vengono analizzati i luoghi alla ricerca di tracce utili per identificare gli attentatori, come eventuali filmati registrati da impianti di video sorveglianza, inevitabilmente gli investigatori stanno studiando la vita delle vittime per capire chi possa avercela con loro fino al punto di incendiare, nello stesso frangente, due automobili parcheggiate davanti casa, lungo via Baviere, una traversa senza uscita di strada Nascosa.
Le indagini quindi corrono parallelamente su più fronti, anche e soprattutto perché gli esecutori materiali del doppio incendio potrebbero essere state incaricate da qualcuno per compiere il lavoro "sporco". Non sarebbe la prima volta. Ma soprattutto in questo caso la tecnologia non sembra aiutare i detective dell'Arma perché quel tratto di strada Nascosa, nei pressi della chiesa della parrocchia di San Matteo, è sguarnita di telecamere che possano fornire dettagli utili a individuare almeno il mezzo utilizzato dall'attentatore per raggiungere il luogo dell'incendio. Per questo il lavoro dei Carabinieri del Comando stazione di Borgo Sabotino, impegnati nelle prime verifiche, si sta concentrando nella ricerca del movente.
Gli investigatori non intendono tralasciare alcuna eventualità. Non escludono che lo sgarro sia stato pianificato e consumato per questioni personali, riferibili alla sfera strettamente privata di uno o più componenti della famiglia, anche se un episodio tanto sfacciato spinge i Carabinieri a sospettare che sia maturato nel contesto lavorativo della coppia di professionisti, ovvero che possano esserci in ballo degli interessi. Del resto i coniugi sono titolari di uno studio professionale che effettua consulenze per le aziende, anche nel campo tributario.
In ogni caso chi ha appiccato il fuoco ha fatto in modo di creare un danno evidente alla famiglia e al tempo stesso ha voluto mettere in chiaro che si trattava di un evento doloso. Nello stesso frangente infatti sono state incendiate due automobili parcheggiate all'esterno dell'abitazione a una certa distanza l'una dall'altra, circostanza che esclude a priori la possibilità del rogo accidentale di una delle vetture poi esteso all'altra per contatto. Come se non bastasse, chi ha recapitato l'inquietante messaggio di fuoco ha lasciato a terra la bottiglia ancora sporca di liquido infiammabile, utilizzata per versare la sostanza accelerate sulle vetture come innesco.

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