La sentenza
09.04.2024 - 12:00
La richiesta della Procura risale al dicembre del 2022. Già allora era stata chiesta l'assoluzione per Fabrizio Coscione. E' il caso della presunta bancarotta fraudolenta per il crac della emittente televisiva Roma Uno per cui l'imprenditore era finito in Tribunale. Lo scorso 21 marzo, la IX Sezione penale del Tribunale di Roma, con una sentenza pronunciata in composizione collegiale, ha così deciso: «Visto l'art. 530 c.p.p. assolve Coscione Fabrizio dal reato rispettivamente ascritto perché il fatto non sussiste».
«Dal dispositivo della Sentenza su citata si evince chiaramente la mia completa assoluzione nel processo suddetto per il reato di bancarotta».
Coscione rilevò la società nel 2015, ma secondo le indagini i problemi della tv locale, nata nel 2003, sarebbero iniziati già nel bilancio 2009 dove erano annotati crediti per 152 mila irrecuperabili o già estinti. Inoltre sempre secondo l'accusa già nel 2010 se fosse stata contabilizzata la perdita la società sarebbe stata liquidata a causa delle perdite registrate, che oscillavano tra 1 milione e 564 mila euro nel 2011 e 1 milione e 150 mila euro nel 2015.
Coscione, che già editava le riviste "Parioli Pocket", aveva stipulato con la Roma Communication un contratto d'affitto per l'uso di frequenze digitali, cedendo poi il ramo d'azienda affittato a 15 mila euro. Secondo l'accusa però la somma non sarebbe stata saldata.
Per gli altri imputati il pm Maiorano aveva chiesto la condanna a quattro anni dell'imprenditore Manlio Cerroni, ideatore del progetto, e dell'ex direttore dell'emittente Fabio Carmine Esposito, per bancarotta fraudolenta, mentre per Flavia Parnasi accusata di turbativa d'asta la richiesta era di un anno.
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