Il caso
11.06.2024 - 10:30
L’inchiesta sulla morte di Francesco Mansutti è ad un bivio. Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina Giuseppe Cario scioglierà la riserva in merito all’opposizione alla richiesta di archiviazione per la tragedia in cui aveva perso la vita il giovane di 26 anni di Latina. Francesco era il nipote dell’avvocato nonchè ex sindaco di Latina Maurizio Mansutti. Era deceduto in un drammatico incidente sul lavoro. Sono due gli indagati. La tragedia era avvenuta nell’azienda di famiglia sull’Appia tra Latina e Cisterna. Ieri mattina in Tribunale - davanti al gip e al pubblico ministero Marina Marra che ha concluso chiedendo l’archiviazione - si è svolta l’udienza di opposizione all’archiviazione. Il reato ipotizzato è quello di omicidio colposo.
Tra gli indagati il conducente del «merlo», si tratta del mezzo che aveva investito la vittima. Il guidatore è difeso dall’ avvocato Alfonso Donnarumma. Francesco era morto sul colpo a causa delle gravissime ferite riportate nell’impatto mentre era di spalle. Sulla scorta di una perizia il pubblico ministero Giuseppe Bontempo aveva tirato le somme e in base a tutti gli accertamenti non aveva ravvisato i margini per andare a processo.
Nel corso dell’inchiesta era stato eseguito un esame sul mezzo e non erano emersi - secondo le conclusioni a cui era arrivata la Procura - profili di responsabilità per chi era finito sotto inchiesta. In base alla ricostruzione degli inquirenti il dipendente dell’azienda mentre procedeva in retromarcia ha investito il giovane.
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