Il caso
25.06.2024 - 11:00
L’ex delegato ai lavori pubblici del comune di Ponza Danilo D’Amico si è avvalso della facoltà di non rispondere nell’udienza di ieri mattina davanti al gip Domenico Di Croce per la convalida degli arresti domiciliari applicati venerdì mattina dopo che il politico è stato sorpreso a ritirare una busta contenente 5000 euro in contanti. Nel corso dell’udienza il difensore di D’Amico, l’avvocato Mario Romanzi, ha sottolineato come la procedura di evidenza pubblica per la manutenzione del verde sull’isola di Ponza sia avvenuta attraverso il portale telematico Mepa e che la società Garden Nomentana era stata invitata ma poi non ha portato avanti l’adesione.
La tentata concussione, come emerge dagli atti della Procura di Cassino, si concretizzata quando l’ormai ex consigliere comunale ha promesso alla stessa impresa anche il contratto per la manutenzione straordinaria a patto di una tangente da 5000 euro. L’avvocato Romanzi anche in considerazione delle dimissioni irrevocabili di D’Amico aveva chiesto la revoca dei domiciliari o in subordine l’obbligo di firma. Il Gip dopo una lunga camera di consiglio ha confermato la misura restrittiva degli arresti domiciliari vista la gravità del fatto contestato.
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