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Il fatto

Mafia apriliana, il patto: lavori in cambio di voti

Alle elezioni del 2018 Antolini e Casentini promisero 200 preferenze a Principi per farlo entrare in Consiglio

Mafia apriliana, il patto: lavori in cambio di voti

Una delle accuse che ha investito il sindaco Lanfranco Principi è quella di voto di scambio alle elezioni comunali del 2018, avendo accettato la promessa di aiuto di Marco Antolini e Ivan Casentini, che secondo l’inchiesta fanno parte della consorteria di stampo mafioso capeggiata da Fabrizio Forniti. Come ricostruito dall’inchiesta lo scambio elettorale sarebbe avvenuto alle Amministrative del 2018, quando Principi si candidò con la lista Unione Civica (a sostegno del sindaco Antonio Terra) entrando in Consiglio con 453 voti, per poi ottenere la carica di vice sindaco. A giudizio della Dda però ben 200 preferenze, ovvero quasi la metà dei voti, sarebbero stati procurati da Antolini e Casentini avvalendosi della forza di intimidazione del vincolo associativo, in cambio di affidamenti di lavori a ditta a loro riconducibili, di assunzione di personale, nonché della velocizzazione di alcuni pagamenti. Anche se dalle intercettazioni emerge che l’imprenditore Antolini oltre a Principi sosteneva anche un candidato consigliere del centrodestra.

Domanda Casentini: «Marco ma come si chiama la persona che dobbiamo aiutare?» e Antolini risponde: «Lanfranco Principi». Il primo incontro tra i tre avviene ai giardinetti di largo delle Rose. A quel punto Antolini avvia un’opera da regista occulto per l’elezione di Principi, invitando pure alcuni suoi grandi elettori (tra questi Urbano Tesei) a tenere un profilo basso, parlando il meno possibile del possibile incarico da vice sindaco nella coalizione civica.

Da Antolini in una conversazione con Principi arriva anche una reprimenda verso anche alcuni grandi elettori che durante la campagna elettore parlano già di Principi come vice sindaco. Nella telefonata riportata nelle carte dell’inchiesta Antolini dice: «Gli devi dire prima che ti viene a pizzicare un Marco o Luca che ti pigliano a schiaffi, stateve zitti, pure a quell’imbecille dello strillone si deve stare zitto» e poi Principi rassicura l’imprenditore: «Adesso glielo dico io, adesso ci parlo io».
In un’altra conversazione è il sindaco Terra a parlare con Marco Antolini, una telefonata nel quale l’imprenditore tranquillizza il primo cittadino assicurandogli il sostegno alla sua coalizione (e a Principi come candidato consigliere) alle elezioni. «Tonino buongiorno! tutto a posto! Siamo pronti col nostro trenino»: afferma Antolini e Terra di rimando: «Andate, andate a fare le cose, le vedette lombarde in giro andate a fare».

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