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Il caso

Lo stadio “Colavolpe” è stato dimenticato

L’impianto sportivo di via Ceccaccio versa in condizioni pietose: terreno di gioco e pista di atletica “bruciati” dal sole estivo

Lo stadio “Colavolpe” è stato dimenticato

«Lo stadio “Mario Colavolpe” sarà pronto per l’inizio del campionato di calcio di Serie D». Questo rese noto l’Amministrazione comunale di Terracina dopo il sopralluogo del 6 giugno scorso che venne effettuato dal Fiduciario della Lega Nazionale Dilettanti Carlo Bizzarri alla presenza dell’assessore allo Sport Alessandra Feudi e dei dirigenti del Dipartimento Sport e Cultura e del Dipartimento Lavori Pubblici. Nell’occasione, dall’Ente, aggiunsero che per il Fiduciario della LND «lo stadio si trova in buone condizioni e bisognerà ottemperare a due sole prescrizioni vincolanti: la prima riguarda le dimensioni del campo, che dovrà passare dagli attuali 62 metri a 64; la seconda riguarda i 4 cancelli delle tifoserie che dovranno essere tinteggiate di giallo. A breve verrà consegnato il verbale del sopralluogo e poi partiranno subito i lavori perché il campo sia pronto per l’inizio del campionato». Da quel giorno, però, dell’impianto sportivo di via Ceccaccio in località San Martino non si è saputo più nulla di ufficiale. Dimenticato. Abbandonato. Nessun intervento. L’unica cosa certa è che versa in condizioni pietose, col terreno di gioco e la pista di atletica letteralmente “bruciati” dal sole estivo. Dell’erba non c’è traccia, solo una distesa gialla incolta che ricorda più un deserto che un campo di calcio.
Nel frattempo il Terracina 1925 è riuscito ad iscriversi per il rotto della cuffia al massimo campionato dilettantistico che scatterà l’8 settembre (unica piazza pontina rappresentata) solo grazie all’ennesimo sforzo della proprietà, rappresentata dalla famiglia Baioni, e a un piccolo aiuto concreto da parte di alcuni imprenditori locali.

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