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Il fatto

Satnam, Lovato rinuncia al Riesame

La difesa: ci sono fattori di rischio per la salute e la sicurezza del nostro assistito. L’ipotesi del risarcimento del danno

Satnam, Lovato chiede la libertà

Niente Riesame. Niente richiesta di tornare in libertà. Antonello Lovato resta in carcere. I legali che assistono il 38enne, accusato della morte del bracciante agricolo Satnam Singh, hanno rinunciato a chiedere l’annullamento dell’ordinanza di custodia cautelare nei confronti del proprio assistito. Il reato ipotizzato è omicidio volontario con il dolo eventuale. Ieri mattina alle 9,30 era fissata l’udienza a Roma davanti al Collegio del Riesame composto dai giudici Carmine Castaldo, Fabio Mostarda, Stefano Calabria. «Abbiamo rappresentato i fattori di grave rischio per le condizioni di salute e la sicurezza dell’imputato nella casa circondariale di Frosinone dove è detenuto - osservano gli avvocati Mario Antinucci, Stefano Perotti, Valerio Righi in una nota - il pesante clima di gogna mediatico giudiziaria a livello nazionale ha senza dubbio aumentato i già menzionati fattori di rischio per il detenuto - spiegano - anche all’esterno del trattamento intramurario, addirittura in misura prevalente per il concreto rischio di ritorsioni nell’ipotesi di annullamento o riforma dell’ordinanza custodiale, nonchè nei confronti dei familiari del nostro assistito quali possibili obiettivi di fenomeno di violenza comune».

Come è riportato in una nota gli avvocati hanno presentato una richiesta di colloquio con il Procuratore Capo di Latina Giuseppe de Falco e con il pubblico ministero Marina Marra, titolare del fascicolo. «Al fine di interloquire - osservano - in merito al clima di grande allarme sociale mediatico giudiziario del Caso Lovato con altissimo rischio di incremento di fenomeni di violenza - scrivono gli avvocati - nonchè per concordare con gli organi inquirenti l’apertura di un libretto di deposito giudiziario per il risarcimento del danno dei familiari della vittima Satnam Singh morto il 19 giugno». Intanto per il 26 luglio è fissato l’incidente probatorio in Tribunale quando sarà ascoltata la moglie del bracciante agricolo, presente sulla scena del crimine e poi sarà ascoltato un altro testimone, un connazionale della vittima. La richiesta della Procura è stata accolta dal gip per cristallizzare e blindare una prova che rischia di deteriorarsi.

Lovato dallo scorso 2 luglio è detenuto in carcere in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip su richiesta della Procura che aveva pienamente accolto le risultanze investigative dei Carabinieri della Compagnia di Latina. Nel corso dell’interrogatorio di garanzia in carcere si era avvalso della facoltà di non rispondere. Subito dopo era stato trasferito dalla casa circondariale di Latina a quella di Frosinone dove è in isolamento ed è tra i detenuti sotto stretta sorveglianza.

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