Braccianti in nero, sospesa un'azienda di Aprilia

La tragedia costata la vita ad un bracciante indiano nei campi pontini, ha spinto molti datori di lavoro a regolarizzare centinaia di braccianti. Tra giungo e luglio infatti, in terra pontina si sono registrate 7.368 assunzioni a tempo determinato rispetto alle 4.790 assunzioni avvenute lo scorso anno nello stesso periodo: un aumento del 53,8%. Il timore di un possibile e quasi certo aumento dei controlli dopo l’incredibile vicenda di Satnam e del suo datore di lavoro ha spaventato molti che sono corsi ai ripari facendo registrare dei dati record. Nelle scorse settimane le verifiche hanno interessato la zona del capoluogo e del sud pontino e hanno visto in campo non solo le forze dell’ordine ,ma anche gli enti previdenziali e quelli deputati ai controlli e all’erogazione dei contributi.

Controlli quindi che hanno causato spavento per molti, non per un 29enne del Bangladesh titolare di una azienda agricola individuale con sede ad Aprilia, ma con la sede operativa e i terreni coltivati a Campoverde.

Ed è proprio a suo carico che nelle scorse ore è scattato un controllo coordinato dal Reparto territoriale di Aprilia che ha visto impegnati i Carabinieri di Campoverde, Cisterna e Cori, oltre al personale del Nucleo Ispettorato del lavoro volti a verificare il rispetto, appunto, delle norme sull’impiego di lavoratori extracomunitari. In particolare si cercava di verificare non solo l’eventuale rapporto di lavoro, ma anche il possesso da parte dei braccianti, del permesso di soggiorno. Non solo, sono scattate anche verifiche sulla necessaria redazione del documento di valutazione dei rischi Dvr. Tutte cose di cui l’azienda del giovane immigrato è risultata sprovvista per questo sono scattate una serie di contestazioni compreso l’impiego di lavoratori in nero con la relativa sospensione dell’attività imprenditoriale.