Cerca

Il caso

Aggressione feroce, denunciato ex pugile

L’indagato vicino ad ambienti della criminalità organizzata, la vittima non collabora

Aggressione feroce, denunciato ex pugile

Il 3 maggio 2024 una telefonata avverte i carabinieri di Formia che c’è una persona sanguinante a terra nei pressi di un parco del quartiere San Giulio. Viene attivata l’ambulanza del Dono Svizzero, il ferito è un uomo di 56 anni, ex tossicodipendente, è stato colpito con violenza al volto e viene ricoverato con prognosi riservata. Dell’aggressore non c’è traccia, il ferito è in stato di semincoscienza e quando si sveglia afferma di non ricordare assolutamente nulla di quello che gli è accaduto né se ha litigato con qualcuno, se è stato fermato per essere derubato, se aveva un appuntamento. Buio assoluto su quel frammento della sua giornata. Due giorni fa all’esito di una lunga informativa è stato denunciato per lesioni Vincenzo Z., ex pugile professionista, vicino ad ambienti della criminalità organizzata attivi a Formia.

La vittima dell’aggressione ha ricevuto un pugno in pieno volto che lo ha fatto cadere battendo la testa. Ha rischiato di morire. Per risalire all’accaduto i carabinieri hanno setacciato tutte le telecamere di videosorveglianza della zona fino a rintracciare il frame giusto, quello in cui si vede in modo nitido Vincenzo Z. che sfera un pugno violentissimo verso una persona che crolla a terra e comincia a sanguinare. Questa è l’unica prova, pur schiacciante, a carico dell’ex pugile cui adesso vengono contestate lesioni gravissime. Il movente resta sconosciuto. L’indagato, di origine campana, si è trasferito a Formia da molti anni ed ha già avuto qualche problema con la giustizia. Nel video acquisito dai carabinieri non si capisce se la feroce aggressione c’è stata dopo una discussione, se è così è avvenuta fuori dall’inquadratura.

Non si può del tutto escludere un debito di droga né che si sia trattato di una spedizione punitiva per conto di terze persone. In questo momento i carabinieri della Compagnia di Formia cercano altre tracce per inquadrare l’episodio, posto che la vittima, rimasto in ospedale per due mesi, continua tuttora a ribadire di non ricordare nulla di quel pomeriggio pur essendosi ripreso dai postumi delle lesioni al volto e alla testa. Accertamenti sono in corso sulle telefonate e i messaggi che i due potrebbero essersi scambiati e inoltre verrà chiesto al 56enne di Formia di riconoscere almeno in foto il suo aggressore. Le possibilità che una svolta a questa vicenda arrivi da dichiarazioni della vittima sono molto poche visto come si è dipanata la storia dal 3 maggio ad oggi. Però questo episodio viene comunque considerato un elemento spia di altro.

Edizione digitale

Sfoglia il giornale

Acquista l'edizione