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Il fatto

La gang della truffa dello specchietto, in tre sotto accusa

Le indagini dei Carabinieri, il processo a novembre

La gang della truffa dello specchietto, in tre sotto accusa

L’udienza dal gup del Tribunale di Latina è fissata a novembre. La Procura ha esercitato l’azione penale e ha chiesto il giudizio immediato per i tre imputati accusati di essere i componenti della gang specializzata nella truffa con lo specchietto. Il reato ipotizzato è anche estorsione. La difesa invece ha chiesto un rito alternativo come il giudizio abbreviato (un rito previsto dal codice che prevede la riduzione di un terzo della pena). «Avevano un’ostinazione criminale e modalità ossessive con cui è stato estorto il denaro a una delle vittime», aveva scritto nell’ordinanza di custodia cautelare il gip.

Il magistrato aveva accolto le risultanze investigative della Procura e dei Carabinieri della stazione di Sermoneta che avevano indagato su una serie di episodi che all’apparenza avevano la stessa matrice. I fatti contestati sono avvenuti in un preciso arco temporale, tra il 2020 e il 2022 in provincia di Latina. In tre erano finiti agli arresti domiciliari, ritenuti i presunti responsabili delle condotte: si tratta di Mario e Giuliano Bevilacqua rispettivamente di 40 e 30 anni, e Giuliano Abruzzese di 29 anni, originari della Campania e domiciliati a Nettuno. Sono tutti sottoposti alla misura restrittiva e sono difesi dall’avvocato Amleto Coronella. Uno tra gli episodi più gravi risale al 2020 quando dopo aver simulato due incidenti stradali in via Congiunte sinistre a Borgo Carso e aver rivendicato presunti danni, una delle tre persone ha minacciato una vittima. Gli ha detto che avrebbe chiamato le forze di polizia per fargli ritirare la patente e farlo arrestare costringendolo in questo caso a consegnare la somma di 500 euro in contanti nell’immediatezza del presunto sinistro di Borgo Carso. E’ emerso che uno degli imputati ha detto alla vittima che l’incidente aveva provocato altri danni a causa del presunto incendio dell’auto. E così - hanno ricostruito gli inquirenti - a seguito del sinistro e vista la necessità di acquistare una vettura nuova, la vittima della truffa è stata costretta a pagare prima di 1700 e poi anche altri 4900 euro.

Questo episodio è avvenuto in un parcheggio vicino piazza Moro. In un altro caso invece il 17 settembre del 2021, sempre i due uomini si sono presentati presso l’abitazione dell’anziano pretendendo il pagamento delle presunte spese di una causa. «Lo costringevano a corrispondere la somma di 19mila euro in contanti», ha sostenuto il gip. Adesso per tutti la Procura ha esercitato l’azione penale. Tra poco più di due mesi il via con il processo.

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