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Il caso

Pestaggio e minacce, per il Riesame non è metodo mafioso. Concessi i domiciliari a Giuseppe De Rosa

Accolto il ricorso della difesa, riformata l’ordinanza di custodia cautelare del ventenne. La vittima non ha mai voluto denunciare

Pestaggio e minacce, per il Riesame non è metodo mafioso. Concessi i domiciliari a Giuseppe De Rosa

Giuseppe De Rosa ha lasciato il carcere. Lo ha stabilito il Tribunale del Riesame di Roma che ha concesso al ventenne gli arresti domiciliari nell’ambito dell’inchiesta che lo vede indiziato per il pestaggio di un diciottenne, una notte di due mesi fa tra via Toti e piazzale Pordenone, e per le minacce rivolte ai testimoni affinché non rivelassero la sua identità alle forze di polizia. Ma i giudici accogliendo il ricorso della difesa non si sono limitati a concedere una misura restrittiva meno afflittiva, perché hanno anche annullato l’aggravante del metodo mafioso, alleggerendo sensibilmente il quadro indiziario a carico del giovane esponente della famiglia finita al centro di più inchieste sul traffico di droga.
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