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Il caso

Stalking sulla vicina che poi abortisce, imputato un 45enne

L’episodio avvenuto nel marzo del 2018 a Latina. Secondo l’accusa era stata spinta contro l’ascensore

Stalking sulla vicina che poi abortisce, imputato un 45enne

Ha riferito di essere stata aggredita nell’androne, a poca distanza delle scale del palazzo, ad opera di un vicino di casa con cui i rapporti non erano buoni. Una condotta violenta che ha avuto conseguenze. Era incinta al terzo mese di gravidanza e - in base a quanto denunciato - a causa di quella spinta contro l’ascensore e per lo choc subito, ha abortito e ha perso il bambino. E’ quanto sostenuto da una donna, un’infermiera che all’epoca dei fatti lavorava al Santa Maria Goretti di Latina, che figura come parte offesa in un processo che si sta svolgendo davanti al giudice monocratico del Tribunale di Latina Beatrice Bernabei e che vede come imputato un vicino di casa della parte offesa. E’ accusato di stalking e lesioni. Si tratta di un 45enne, incensurato. Secondo la ricostruzione degli inquirenti ci sarebbe stata una diatriba tra vicini di casa per motivi di natura civilistica.

A quanto pare l’imputato aveva sostenuto che la donna le avrebbe gettato dell’acqua. Ci sarebbero state una serie di incomprensioni che avrebbero alimentato in un secondo momento un clima di tensione tra l’uomo e la donna. I fatti sono avvenuti nel marzo del 2018 e il presunto responsabile era stato indagato a piede libero. Era stata chiamata la Polizia che era intervenuta per ricostruire i fatti. Nei giorni scorsi - nel corso del processo arrivato alle battute finali che si sta svolgendo davanti al giudice monocratico - ha deposto l’imputato e poi due testimoni della difesa.

L’uomo ha detto di non aver aggredito la vicina di casa e ha aggiunto che vi era una diatriba e le aveva fatto scrivere dall’avvocato. Ha sottolineato un punto in particolare: in passato quando era giovane era stato bullizzato e che non si sarebbe mai permesso di picchiare o avere comportamenti violenti o aggressivi contro una persona. «In passato ho subito soprusi», ha sostenuto l’uomo. Quando erano avvenuti i fatti la parte offesa aveva presentato una denuncia chiedendo l’esercizio dell’azione penale. La parte civile è assistita dall’avvocato Cesare Villoni, l’imputato è rappresentato dall’avvocato Giancarlo Vitelli. Alla fine il processo è stato rinviato al prossimo 27 gennaio ed è giunto alle battute finali.

In quella circostanza sarà ascoltato l’ultimo testimone della difesa e poi è prevista la chiusura del dibattimento con le conclusioni, le richieste dell’accusa, gli interventi della parte civile e della difesa e infine la camera di consiglio e sentenza.

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